Rugby

Transvecta: tre settimane per «inquadrare» Padova

Guidi sulla semifinale play off: «Useremo il periodo per lavorare su alcune criticità»
Vunisa è un punto di forza per il Transvecta Calvisano
Vunisa è un punto di forza per il Transvecta Calvisano
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I giochi sono fatti. Mancano ottanta minuti al termine della regular season del Top10 di rugby e tutti i traguardi importanti sono stati già definiti: decise le quattro semifinaliste, Petrarca, Rovigo, Valorugby e Calvisano, decisi gli accoppiamenti (Petrarca-Calvisano e Rovigo-Valorugby), decisa già da settimane, l’unica retrocessione, quella della Lazio, ultima in classifica.

Scenario

Per il Transvecta, dopo l’appuntamento, praticamente inutile, di domenica (ore 15) contro i Lyons Piacenza al San Michele, il prossimo esame sarà quello con il Petrarca, match di andata delle semifinali, sabato 7 maggio, ancora in casa. Gianluca Guidi, coach della formazione giallonera, ha tre settimane, per provare a invertire il pronostico che vede i padovani favoriti per il titolo. Il Petrarca ha dominato in lungo e in largo la stagione, ha il secondo miglior attacco (74 mete all’attivo, contro le 76 del Valorugby Emilia) e la miglior difesa (27 mete al passivo, il Calvisano ne ha subite 36) e, sabato, battendo le Fiamme Oro Roma in finale (23-11) la squadra di Marcato e Jimenez ha conquistato la Coppa Italia.

Guidi, è già tempo di bilanci, cosa ha detto questa stagione? «Che ormai ci sono molte squadre attrezzate per vincere, club che hanno fatto importanti investimenti nella qualità e nei numeri delle rispettive rose, nella competenza e nella specializzazione degli staff e in tutte quelle strutture che ormai fanno la differenza tra chi vince e chi semplicemente partecipa. Da questo punto di vista aver conquistato ancora una volta i play off, per di più con due giornate di anticipo, per me è un ottimo traguardo. In futuro la lotta per arrivare tra le prime quattro sarà sempre più dura e rimanere al vertice sempre più difficile senza investimenti adeguati».

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All’orizzonte c’è il Petrarca che quest’anno vi già battuto due volte: è un modo elegante per dire che il quarto posto era il massimo alla vostra portata e che l’esito dello scontro con i padovani è segnato? «No, però è giusto sottolineare che siamo arrivati davanti a squadre di grandi mezzi e grandi ambizioni, come il Colorno e le Fiamme Oro, e che contro il Calvisano, che è la squadra più vincente degli ultimi dieci anni, tutti gli avversari raddoppiano l’impegno. Per noi non ci sono mai partite facili, batterci è un risultato che nobilita l’intera stagione di chi riesce a farlo. Quanto al Petrarca abbiamo tre settimane per lavorare su alcune criticità che sono emerse in questa stagione».

La difesa non è impeccabile... «La difesa è anche figlia di quanti palloni hai a disposizione. E se tu concedi molto possesso agli avversari inevitabilmente li metti in condizioni di attaccarti a ripetizione. Poi è anche vero che quando arrivano nei pressi della nostra area di meta gli altri raramente ne escono senza punti, mentre noi da distanza ravvicinata siamo molto meno efficaci». A Rovigo mancava Vunisa e Hugo è uscito acciaccato dal Battaglini. Recupereranno per la semifinale? «Vunisa di sicuro, Hugo speriamo. In quella posizione purtroppo non abbiamo grandi alternative».

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