Rugby

Transvecta: testa al campo, sguardo proiettato al futuro

Sabato match a Piacenza, intanto a Calvisano non è passata inosservata la visita di Dalle Donne
Calvisano è atteso da una sfida non facile sabato a Piacenza - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Calvisano è atteso da una sfida non facile sabato a Piacenza - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Eppur si muove. Il Transvecta risale faticosamente la classifica (è sesto a sette punti dai play off) e prova costruire un’ipotesi di futuro, a dispetto delle voci che vorrebbero il club in disarmo e le società concorrenti pronte a ingaggiarne i giocatori.

Nel prossimo fine settimana il Calvisano sarà impegnato in campionato a Piacenza (sabato ore 14), prima di una pausa che si protrarrà fino al 4 marzo: in mezzo tre partite di Coppa Italia, due delle quali vedranno il Transvecta impegnato in trasferta.

A tener banco in questi giorni però sono le voci sul futuro della formazione giallonera, rimasta orfana a ottobre del suo «lider maximo», Alfredo Gavazzi. Il quale per tutti questi anni è stato l’alfa e l’omega del club, sia dal punto di vista economico che sul piano strategico e decisionale. Alla sua scomparsa un interrogativo ha subito fatto breccia fra gli appassionati e gli addetti ai lavori: c’è un futuro per il Rugby Calvisano dopo la scomparsa dell’uomo che cinquant’anni fa, con Gianluigi Vaccari (scomparso anche lui, nel 2020), aveva fondato il club, per poi guidarlo fino ai vertici del rugby italiano?

A questa domanda, chi ha ereditato la guida della società lavora in queste settimane per dare una risposta positiva. In via San Michele nei giorni scorsi c’è stato un certo via vai. Si è visto anche Andrea Dalle Donne, bolognese, già consigliere delegato di 1000 Miglia Srl e, successivamente, amministratore unico delle Zebre, fino ad aprile 2021. Dal club trapela l’intenzione di andare avanti con un progetto credibile che guardi oltre la fine di questa stagione. Un progetto che prevede ovviamente la permanenza in Top10 e non un passo indietro, come avvenne nel 2009 (retrocessione volontaria in A2). All’epoca la discesa in una categoria inferiore fu sfruttata come slancio per risalire rapidamente in Eccellenza e poi vincere cinque scudetti nell’arco di otto stagioni. Oggi è evidente che un’operazione di quel genere non sarebbe più possibile. E quindi restare con i piedi ben saldi nel Top10 è una priorità, provando nel tempo a ricostruire le condizioni tecniche e, soprattutto economiche, per più elevate ambizioni.

Il problema è che nel frattempo è cominciato il corteggiamento dei club rivali nei confronti dei pezzi pregiati della rosa giallonera. E pertanto risposte sul futuro del Calvisano sono urgenti. Pena il classico rischio di chiudere le porte quando i buoi sono ormai scappati dalla stalla. Spiragli di luce ci sono ma vanno colti rapidamente e senza esitazioni. La squadra in questo momento sta dando il massimo, sia quelli che resteranno sia quelli che l’anno prossimo saranno altrove. Ma le risposte devono arrivare rapide, a prescindere che si raggiungano i play off o meno.

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