Rugby

Mondiale U20 di rugby, a Calvisano più del 40% dei biglietti

Gianluca Barca
Bilancio positivo per la rassegna. L’Italia chiude con un settimo posto, miglior piazzamento di sempre, ma qualche perplessità sul gioco espresso. Debutto per Mori: «Grande emozione»
Piazzamento storico per i giovani azzurri - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Piazzamento storico per i giovani azzurri - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Trenta partite, cinque giornate, quasi ventimila spettatori totali nelle quattro sedi di gara (Calvisano, Rovigo, Verona, Viadana), con una media di due mila presenze a giornata in ogni stadio, nonostante il gran caldo e, in alcuni casi, il contesto feriale, e due picchi: 4 mila persone sabato scorso al Battaglini per le tre finali, compresa quella per il primo posto tra Sudafrica e Nuova Zelanda, e più o meno la stessa cifra al San Michele il giorno del debutto del torneo, il 29 giugno, con Italia-Baby Blacks, match clou della serata. Calvisano, da solo, si è attestato oltre il 40% della biglietteria complessiva: traguardo centrato.

Il bilancio

Per gli azzurri il settimo posto, conquistato battendo il Galles, è il migliore di sempre ai Mondiali, anche se non si può dire che il gioco sia stato all’altezza delle aspettative: gli azzurri sono stati la squadra che nell’arco delle cinque partite ha messo a segno il minor numero di mete, 12, due meno della Scozia, tre meno della Spagna che, sconfitta dall’Irlanda di un solo punto, 37-38, sabato a Calvisano ha concluso la competizione all’ultimo posto. Una posizione che fino all’anno scorso avrebbe significato retrocessione alla fascia B della competizione, non questa volta invece: dal prossimo anno il numero delle squadre partecipanti al Mondiale U20 sarà esteso a 16, le 12 di questa ultima edizione, più le Fiji, gli Usa, l’Uruguay e il Giappone. I World Rugby U20 Championship del 2026 si disputerà in Georgia.

Le emozioni

Tra i trenta della squadra azzurra c’era anche il giovane terza linea del Calvisano Damien Mori, classe 2006, che compirà 19 anni il 1° agosto e ha fatto il suo esordio in maglia azzurra dalla panchina contro l’Australia, replicando poi l’ingresso in campo contro il Galles, nel match vittorioso, 31-23, al Battaglini.

«Un’esperienza molto emozionante – dice il flanker giallonero –, per me si è trattato di un debutto assoluto nel gruppo Italia e non avevo mai giocato davanti a un numero così grande di spettatori. È chiaro che in queste situazioni cambia tutto: la pressione, il desiderio di far bene per rispondere anche alle aspettative di chi ti guarda. È successo tutto molto velocemente quest’anno, l’esordio in prima squadra con il Calvisano e adesso il Mondiale. È vero che non ho giocato tantissimo ma ero l’ultimo arrivato e credo di aver fatto bene la mia parte, sia in allenamento che in campo, per di più in una squadra che ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre, quando ci penso non ci posso credere. Ho capito che questa per me può essere una grande opportunità, una svolta, uno stimolo a fare di più per crescere in questo ambiente e provare a fare un salto ulteriore». Oggi per Damien è già domani.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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