Rugby

Izekor: «Sono arrivato al rugby per caso, ora è la mia vita»

La palla ovale scoperta in oratorio, poi il passaggio a Calvisano: nel presente ci sono Treviso e Nazionale
Izekor con la maglia del Benetton Treviso - © www.giornaledibrescia.it
Izekor con la maglia del Benetton Treviso - © www.giornaledibrescia.it
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Una volta segnò dopo appena 37 secondi, partendo direttamente dalla metà campo. Fu contro il Valorugby, il 3 maggio 2021, e cominciò la partita raccogliendo da terra una palla vagante per mollarla,  dopo una incontrastata percussione nel campo avversario, solo quando fu ben certo di depositarla  in mezzo ai pali.

A dire il vero, Alessandro Izekor, classe 2000, uno dei più promettenti talenti del rugby italiano, si era già fatto notare prima e non solo per il suo fisico scultoreo (è alto quasi 196 cm) e pieno di muscoli (pesa 110 kg). Era il 22 novembre 2019 quando debuttò in campo internazionale contro il Pau in Challenge Cup. Una disfatta, per il Calvisano: però al tramonto di quel match a senso unico, nel buio della partita brillò una luce e fu la meta di Izekor nel finale. Allora Danilo Beretta, suo allenatore nell’Under 18, profetizzò: «Ha tutti i numeri per crescere e diventare un eccellente giocatore».

Il saluto

Oggi Alessandro è nel giro della Nazionale, gioca nel Benetton Treviso e ha scelto il modo migliore per congedarsi, segnando nelle ultime semifinali play off al Petrarca poi campione d’Italia  sia all’andata, sia al ritorno. Sognava di salutare con lo scudetto, comunque lascia un ottimo ricordo.

Entrato adolescente nelle giovanili del Calvisano, Alessandro, nato in città da genitori nigeriani, si è fatto subito apprezzare soprattutto per l’umiltà («Mi era sembrato incredibile che un club così importante si fosse interessato a me, non credevo di essere all’altezza della squadra. Il rugby lo avevo scoperto per caso, mentre giocavo a pallone all’oratorio di San Giovanni; su un altro campo, fra le attività promozionali, c’era anche la palla ovale. La provai e mi piacque subito».)

Dopo le esperienze a Brescia e Ospitaletto, il grande salto. «Prima di venire a Calvisano giocavo per divertimento, qui il rugby è diventato la mia vita». Finite le scuole, la società gli mise a disposizione un appartamento vicino al San Michele, perché il ragazzo potesse essere seguito meglio.  E in maglia giallonera Alessandro è diventato uomo, più maturo e consapevole delle proprie possibilità.

Con la maglia dell’Italia - © www.giornaledibrescia.it
Con la maglia dell’Italia - © www.giornaledibrescia.it

«In quel percorso di crescita fu indispensabile il sostegno del compagno di squadra Gabriele Venditti e dell’allenatore Alberto Chiesa». Il tecnico, anni dopo, ha ricordato: «Quando arrivò a Calvisano, Alessandro era molto acerbo dal punto di vista tecnico e tattico, ma aveva nel fisico la sua arma in più. Presto è riuscito a migliorare molti aspetti tecnici ed ad affinare anche la conoscenza tattica del gioco».

Ecco ciò che distingue un’eterna promessa da un campione: la capacità di sfruttare il talento naturale cercando di migliorarsi in allenamento. È quello che da anni, giorno per giorno, fa Izekor.

Nel grande giro

Impossibile che Alessandro sfuggisse all’attenzione dei grandi club: il Benetton Treviso già nello scorso campionato lo ha chiesto temporaneamente in prestito come permit player  perchè giocasse qualche partita con la franchigia, in estate si è concretizzato il definitivo trasferimento.

Oggi Izekor è in tutto e per tutto un professionista. «Siamo in campo tutti i giorni, alla mattina una seduta può durare anche 5 ore. E il pomeriggio riguardo gli allenamenti sui video preparati in tempo reale dalla società  prestando attenzione soprattutto agli errori commessi per capire dove migliorare». Per ora i suoi amici sono i compagni di squadra, specie quelli più giovani: non farà fatica Alessandro – con la sua indole solare e generosa – a conquistarne anche fuori dal campo. «Mi mancano quelli di Brescia ma ci vediamo spesso, compatibilmente con i molti impegni agonistici»

. Oltre che col  Treviso, anche in Nazionale (in quella Emergenti) Izekor fece sfracelli segnando alla Romania dopo aver seminato 4 avversari, ora non resta che il Sei Nazioni. «Se guardo avanti, so che mi aspettano grandi cose, magari anche un’esperienza all’estero. Dipende soprattutto da me».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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