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Rondinelle sulle «Ali della vittoria», Cellino assente alla festa

La Coppa consegnata ai vincitori del campionato di serie B. Ma sul palco non si presenta il presidente Massimo Cellino
  • Brescia, premiazioni e festa al Rigamonti: giù il sipario, su la coppa
    Brescia, premiazioni e festa al Rigamonti: giù il sipario, su la coppa
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    Brescia, premiazioni e festa al Rigamonti: giù il sipario, su la coppa
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Premiazioni e festa grande. Note rock per scandire cori e dare ritmo all'entusiasmo, alla gioia incontenibile, trattenuta per otto anni, quasi impensabile nelle giornate buie e piovose delle sconfitte di tempi che paiono ormai lontane e relegate all'album dei ricordi. Da dimenticare, per giunta.

Anche il tempo ha sorriso alle rondinelle, che hanno potuto levare in cielo - nelle mani di capitan Gastaldello e di mister Corini per primi - la coppa che è trofeo di spettanza per i vincitori del campionato di serie B: «Ali della Vittoria», il nome della coppa, che pare tagliato a pennello per le rondinelle, ora destinate a volare alto nel cielo della serie A.

Festa, festa, festa. Per giocatori e staff, tifosi e vertici della Lega persino. Per tutti, tranne che per quello che per molti aspetti è il fautore della grande cavalcata che ha portato il Brescia dal rischio della retrocessione alla gloria della promozione. Il presidente Massimo Cellino non è infatti sceso sul green del Rigamonti e sul palco allestito in tempi record per partecipare ai festeggiamenti.

Una scelta che si apre alle interpretazioni più varie. Da grande comunicatore, Cellino ha voluto di certo calare tutto il peso della sua assenza. La sconfitta con il Benevento può aver inciso, quando la vittoria finale era attesa e auspicata.

Ma per capire c'è tempo. Ora al Rigamonti e a Brescia è soprattutto tempo di far festa.

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