Per il Brescia inizia la settimana più lunga: ecco cosa potrebbe accadere

Quella del 30 giugno è da sempre una data spartiacque perché è quella che sancisce le scadenze dei contratti e quindi serve a separare la vecchia dalla nuova stagione. Ma il venerdì 30 giugno di questo 2023, avrà un valore aggiuntivo: sarà il giorno in cui la temperatura nelle stanze dei bottoni così come negli uffici legali, salirà a livello di guardia. Perché comunque andrà a finire, quali che saranno i verdetti della Co.vi.so.c., ci saranno degli strascichi sotto forma di ricorsi.
Se per l’organo di vigilanza che deve vagliare la regolarità di tutte le squadre che hanno fatto richiesta di iscrizione alla serie B sarà tutto ok, con Lecco e Reggina regolarmente ammesse, allora Brescia e Perugia partiranno lancia in resta, pronte ad andare fino in fondo per ottenere la riammissione alla serie B. Una procedura alla quale resta comunque più vicina il Brescia, che è la prima società avente diritto.
Il primo passo sarebbe quello di visionare gli atti depositati da Reggina e Lecco (ma anche dalla Samp, sempre rimasta sullo sfondo in questa partita) per i quali è già stato chiesto l’accesso per poi portare avanti il ricorso.
Se invece a restare fuori fossero Lecco e/o Reggina, allora sarebbero le due escluse a dare battaglia ricorrendo entro il 5 luglio, due giorni prima il Consiglio federale che ratifica le iscrizioni.
Le esternazioni
A proposito: cresce il «partito» pro salvataggio del Lecco che anche mediaticamente sta riuscendo ad avere parecchia voce. E che, attraverso le colonne de «La Gazzetta dello Sport», ha incassato anche l’endorsement del presidente della Lega B Mauro Balata, il quale dopo aver espresso preoccupazione per la Reggina nei giorni scorsi, ora ha preso posizione sul club di Di Nunno: «Le regole sono chiare - le parole di Balata - ma dopo lo slittamento dei play off bisognava aiutare con le iscrizioni le neopromosse». Insomma, Balata - dopo che l’assemblea si era espressa ricordando l’esistenza di stringenti norme - ha fornito una importante indicazione.
Un preciso indirizzo che ha provocato non pochi malumori. Così come tutta la situazione nel suo complesso, tra vicende come quelle della Reggina sempre sottovalutate e il caso della pec mancante (pare una barzelletta...) del Lecco, generano non pochi imbarazzi. Oltre che quello che si configura come un vicolo cieco.
Dal quale, al di là della presa di posizione della lega cadetta, un torneo a 21 sembra l’unico modo per uscirne. Tra l’altro, per l’11 luglio a Como è in programma la cerimonia del varo del calendario: non ci sarebbe da stupirsi se andasse in scena la già vista compilazione con una «X» e una «Y».
Ma è inutile correre con la testa. La palla ora, a parte tutte le uscite di qualsiasi natura essere siano state o saranno anche nelle prossime ore, spetta solo alla Co.vi.so.c. E poi alla Figc, dove si suda freddo perché la situazione è davvero molto molto delicata, per non dire scivolosa: la Federazione può andare incontro a pesantissime azioni risarcitorie.
Iter
Chi ostenta serenità invece è il patròn della Reggina, Felice Saladini, che anche nelle ultime dichiarazioni si è detto orgoglioso di come sia riuscito a salvare il suo club. Una circostanza della quale sono sempre più coloro che dubitano. Su tutti il Brescia al quale va dato atto di aver acceso per primo i riflettori sulle storture.
Un Brescia che è pronto ad andare fino in fondo per «smascherare» la Reggina contro il cui piano di omologa - esecutivo ma non definitivo, al di là dell’iter sportivo - pende in sede civile una opposizione con richiesta di sospensiva che verrà discussa in aula il prossimo 20 luglio. Per il Brescia pende anche un ricorso al Collegio di garanzia del Coni contro il respingimento della domanda di iscrizione alla serie B: mossa questa funzionale al darsi anche la possibilità, qualora servisse, di rivolgersi anche al Tar.
Ma vale la pena di vivere giorno per giorno mentre da via Solferino, per quanta «agitazione» c’è intorno e fermo restando che ci si mantiene vigili e attenti su tutti i fronti, continua a permanere uno stato di fiducia sul lieto fine. No, venerdì non sarà un 30 giugno qualunque.
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