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Parma-Brescia, la coperta è corta: sos centrocampo

Il crack di Dessena e il ritardo nel recupero di Ndoj hanno evidenziato le pecche in zona centrale
Tonali in azione contro l'Inter - Foto NewReporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
Tonali in azione contro l'Inter - Foto NewReporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
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Cosa c’è che non va? Non poco, evidentemente. E non si poteva pensare che con le due vittorie consecutive contro Spal e Lecce fosse arrivata in dono anche una bacchetta magica, con la quale cancellare di botto tutti i problemi. Perché i sogni del cuore sono un conto, ma realisticamente non si poteva pensare che una squadra che aveva messo insieme appena 7 punti in 13 giornate effettive giocate (prima di Ferrara) potesse all’improvviso innestare una marcia quasi trionfale.

E infatti la partita col Sassuolo ha riportato tutti quanti alla realtà di un campionato nel quale ci sarà da soffrire a oltranza, fino alla fine. Non appena il tasso qualitativo delle avversarie si alza, il Brescia se non è a cento come non lo era con la squadra di De Zerbi, fa una fatica enorme. C’è chi sostiene che a gennaio il Brescia non potrà fare a meno di un nuovo terzino sinistro, chi indica la priorità in un altro centrale di difesa. E chi, Massimo Cellino insieme a Eugenio Corini, punta prima di tutto dritto sul centrocampo come ha detto ieri il presidente nell’intervista al nostro giornale. E in effetti, nel cuore del motore della squadra i problemi si sono venuti a sommare e a risentirne sono le due fasi. Tonali, Dessena, Bisoli, Ndoj, Romulo, Zmrhal, Viviani: in linea teorica, sulla carta, quello del Brescia non sarebbe un brutto centrocampo. Solo che la teoria non è diventata pratica e la coperta s’è fatta cortissima. C’è stato...

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