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Manenti: «Parma, fidati di me». Ma i soldi non ci sono

Il presidente dei ducali promette per oggi i bonifici ma non ha mostrato garanzie
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«Cosa mi sento di dire ai tifosi? Fidatevi di me perché quello che stiamo facendo è stato fatto con cognizione di causa».

Un po’ sembra di averla già sentita e letta e infatti l’avevamo già sentita e letta. Il modo in cui un anno fa Giampietro Manenti si presentò nei panni di futuro proprietario del Brescia, è infatti lo stesso che l’ad di Mapi Group ha scelto per presentarsi a Parma nei panni del nuovo presidente-patron dei ducali.

Ieri a Collecchio l’insediamento ufficiale di Manenti che si è ineditamente proposto in giacca verde-marrone, camicia a quadretti e barba dei «due-tre giorni». Al suo fianco, il «braccio operativo» Fiorenzo Alborghetti, già manager del gruppo Pigna.

Parla di fiducia Manenti e altro non può fare del resto perché di certezze per ora non ne ha mostrata nessuna. «Avevamo pensato all’acquisto del Parma già ad ottobre - svela - ma il vecchio proprietario (Ghirardi, ndr) non aveva concluso la trattativa. Poi sabato mattina ho letto sul televideo dei problemi della società, ho chiamato alcuni amici professionisti di Parma con cui collaboriamo e domenica mattina ho contattato Pietro Leonardi, attuale direttore generale crociato. Lui ci ha permesso di contattare la compagine cedente (la cordata di Rezart Taci, ndr) ed in quattro giorni abbiamo chiuso l’operazione».

Alle parole però Giampietro Manenti non fa seguire i fatti. Nessun nome dei suoi partner, nessun documento bancario, nessun bonifico. «Domani (oggi,ndr) faremo partire i pagamenti a dipendenti e giocatori - ha aggiunto -. Tutte le realtà finanziarie che abbiamo coinvolto hanno verificato che c’è la possibilità di risanare il tutto». Poi torna sul Brescia: «È stato messo in piedi un film per nulla: è stato Corioni che non ha voluto vendere. Da Ubi - sostiene - Mapi Group era stata ritenuta credibile». Vedremo.

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