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Lopez: «Balotelli mi ha deluso molto, ora pensiamo alla salvezza»

Il tecnico del Brescia, al suo arrivo, gli aveva anche dato la fascia di capitano. «Aveva tanto da dare, ma doveva fare di più, molto di più»
Diego Lopez, allenatore delle rondinelle - Foto New Reporter Nicoli  © www.giornaledibrescia.it
Diego Lopez, allenatore delle rondinelle - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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«Nella vita contano i fatti, non le parole. Siamo quello che facciamo, non quello che diciamo o che scriviamo. La verità qui è una sola: la squadra ha preso una strada, Mario un'altra». Diego Lopez non usa troppi giri di parole per fare il punto su Balotelli, licenziato da Massimo Cellino con una lettera che invoca la rescissione unilaterale del contratto.

Il tecnico del Brescia, al suo arrivo, gli aveva anche dato la fascia di capitano. «Pensavo che giocando nella sua città potesse dare tanto - racconta al Corriere della Sera -. Aveva tanto da dare, ma doveva fare di più, molto di più. I fatti sono questi. Quindi è normale che io sia deluso. Per Mario mi sono speso molto, ma da lui pretendevo altrettanto. Cosa non ha funzionato? Io credo che ognuno sia padrone del proprio destino, ma non a parole. Con i gesti. Mario si allena da solo perché i suoi compagni hanno fatto un percorso che lui non ha fatto. Era facoltativo, va bene, ma il gruppo ha preso una strada e lui un'altra. Su Zoom, durante la quarantena, non si è fatto vedere. Anche se lui dice di stare bene, non è al livello dei supi ex compagni».

E se la salvezza prima era complicata, adesso lo è ancora di più, ma il tecnico uruguagio nella serie A ci crede ancora. «Credo che sia molto difficile, ne sono e ne siamo consapevoli. Però il nostro obiettivo è fare più punti possibile, dobbiamo pensare solo a noi stessi. Un risultato porta a un altro. Proviamoci». Brescia è stata fra le città più martoriate dal dramma del Covid-19 «ma io credo non vadano mescolate le cose. Ci vuole molto rispetto per quanto è successo, per chi ha sofferto davvero. Dobbiamo giocare per noi stessi, per la maglia, per i tifosi, perché è il nostro lavoro. Ma non confondiamo i piani. Il pallone è una cosa, la vita un'altra». Poi una battuta su Tonali: «Se sta bene, gioca. Di lui si parla tanto, giustamente, ma è un ragazzo innamorato del pallone», assicura Lopez.

 

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