Sport

Jacobs, la pista privata per gli allenamenti durante il lockdown

A pochi passi dall’hotel di mamma, a Manerba, l’impianto di Alberto Papa ha ospitato Jacobs
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LA CORSA E' PARTITA DAL GARDA
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L’impresa storica di Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo passa anche da una pista di atletica vista lago, a pochi passi dall’hotel Florence di mamma Viviana, dove il campione si è allenato durante il primo lockdown, nella primavera del 2020. È la pista che Alberto Papa, commercialista bresciano ed ex atleta, ha fatto realizzare nel giardino della sua villa di Manerba.

«Ho avuto il piacere di ospitare Marcell l’anno scorso - racconta Papa -, durante il lockdown. Marcell, come tutti gli altri atleti, a Roma non poteva usufruire degli impianti sportivi, così si è trasferito dalla mamma, a 150 metri da qui, e durante quei 40 giorni è venuto ad allenarsi su questa pista. È un impianto privato, che però metto volentieri a disposizione di tutti gli amici sportivi e appassionati».

Alberto Papa ha una carriera da saltatore alle spalle. «Detengo ancora il record provinciale di salto in lungo - spiega -. Negli anni Ottanta sono stato un discreto atleta, anche nazionale. Poi ho smesso e ripreso una decina di anni fa, peraltro riuscendo ancora a fare il record italiano dei 50enni e dei 55enni. E confido di poterlo fare l’anno prossimo dei 60enni».

  • La pista privata degli allenamenti di Jacobs
    La pista privata degli allenamenti di Jacobs
  • La pista privata degli allenamenti di Jacobs
    La pista privata degli allenamenti di Jacobs
  • La pista privata degli allenamenti di Jacobs
    La pista privata degli allenamenti di Jacobs

La sua passione per l’atletica l’ha quindi portato a costruirsi un piccolo impianto sportivo nel giardino di casa, che comprende anche la pista dove Jacobs si è allenato. Una pista che Marcell stesso ha contribuito a perfezionare: «La sua grande velocità, che come abbiamo visto supera i 40 chilometri orari, non gli permetteva di decelerare favorevolmente, perché la pista è di soli 99 metri. Così l’anno scorso, dopo il lockdown, ho fatto costruire una parte rialzata, che consentisse la decelerazione anche di un atleta così».

Un punto dal quale, voltandosi dopo lo scatto, si può ammirare il lago di Garda, con lo scorcio della penisola di Sirmione. Ed è bello immaginare che magari ieri Marcell avesse anche questo ricordo nella testa in quei 9 secondi e 80 centesimi che gli sono valsi la vittoria più bella di tutte.F. RO.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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