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Inzaghi: «Una sconfitta che ci farà crescere»

Così l'allenatore del Brescia al termine della sconfitta per 4-2 rimediata al Rigamonti contro il Como
Inzaghi dopo Brescia-Como
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«Penalizzati dal risultato, ma è una sconfitta che ci farà crescere». Pippo Inzaghi mastica amaro. L'amaro della prima volta senza punti (contro il Como il Brescia ha perso 4-2 al Rigamonti). In un'analisi di un match strano che pareva, ancora una volta, «ribaltabile» ma che invece, dall'illusione della cucchiata di miele finale è passato a quella del fiele in coda nella chiara impressione che sia mancato qualcosa nell'atteggiamento e nell'approccio: «Non siamo partiti benissimo  - ammette il tecnico del Brescia - anche se poi la squadra ha creato tanto a differenza del Como che ci ha punito con tutti i tiri fatti in porta. Chiaro che non possiamo prendere sempre gol così facilmente. Avremmo meritato invece di farne qualcuno in più. E sul 2-2, la squadra ha avuto la percezione, spinta anche dal tifo dello stadio, di poterla vincere e in quel momento era difficile farla indietreggiare. D'altronde, questo è il suo dna: teniamoci i pregi e miglioriamo i difetti. Siamo comunque terzi in classifica e questa sosta ci consentirà di lavorarci su e tornare come prima di questo match».

Dieci gol presi nelle ultime 4 gare sono un campanello d'allarme. Quanto sono gravi i problemi difensivi? «Più che un problema difensivo è un problema di squadra. Negli ultimi anni il Brescia ha subìto sempre tanti gol. Dobbiamo ribellarci a tutto questo, tenendo di buono quello che invece riusciamo a fare là davanti: questa è una squadra che crea tanto e ha il miglior attacco della categoria. Chiudiamo questo mini ciclo di sette partite con grande positività, pur dispiacendomi per quest'ultima: la squadra era stata brava a riagguantare il pari, ma avrebbe dovuto essere più esperta. Questa sconfitta però ci farà crescere».

Como cinico, ma Brescia pieno di intenzioni riuscite a metà. È d'accordo? «Dopo il vantaggio, loro si sono chiusi e non era facile trovare spazi. Abbiamo messo molti cross anche se è mancato l'ultimo passaggio e non siamo stati precisi come lo siamo di solito. Una squadra esperta avrebbe probabilmente tenuto il risultato ripreso al 90', mentre noi siamo andati all'arrembaggio per poterla vincere: dobbiamo migliorare, ma questa è una mentalità che va tenuta».

La scelta di marcare a zona sui calci piazzati con un ariete come Cerri da cosa è dettata? «Beh, marchiamo sempre così ed è la prima volta che subiamo gol. Dovevamo essere più bravi, siamo "scivolati" male. Capita...».

Come valuta Olzer? Oltre a non dare la scossa, è lui che perde la palla che dà il via al terzo gol del Como... «Non possiamo chiedere di lanciare i giovani ed al primo errore metterli in croce. Olzer ha giocato fino all'anno scorso nella Primavera del Milan ed è un ragazzo con grandi qualità, lasciamolo lavorare. Purtroppo gli è capitata quella palla,avremmo potuto metterci una pezza... Ci darà gioie, lasciamogli il tempo di crescere».

Proprio mentre il Brescia pareva essere entrato nel consueto «formato-rimonta» è arrivato il black out fatale: problema mentale o legato alla stanchezza? «Il problema è che avremmo dovuto andare noi per primi sulla respinta di Joronen, visto che avevamo lì due giocatori in vantaggio... Ma come dicevo prima, errori che ci aiuteranno a crescere. Le grandi squadre crescono da lì».

Troppi errori individuali e la mancanza di chi, come Léris, salta l'uomo creando superiorità e spazi. Cosa non ha funzionato nel piano partita? «Non è andato il risultato che ci ha penalizzato. Ma non possiamo dipendere da uno o due giocatori importanti, abbiamo una rosa che ci consente di sopperire alle assenze. Facciamo il 'mea culpa', analizziamo cosa è andato e cosa non e ripartiamo».

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