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Inzaghi: «Contro il Monza ci vorrà un grande Brescia»

Il tecnico delle rondinelle parla così delle sfida che lo metterà di fronte all'amico Giovanni Stroppa.
L'intervista pre-gara di Pippo Inzaghi
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Riconquistare la vetta della classifica. Questo l'obiettivo del Brescia che questa domenica alle 16.15 ospita il Monza al Rigamonti (tutte le ultime in diretta su Teletutto con Tutti in campo dalle 15.45, radiocronaca su radio Bresciasette dalle 16.15, diretta testuale sul sito).

La vittoria del Lecce (2-0) sulla Reggina permette infatti ai salentini di guardare tutti dall'alto in basso per una notte - 30 punti i giallorossi, 29 per le rondinelle - in attesa appunto della sfida tra la squadra di Pippo Inzaghi reduce dal successo a Parma e quella del bresciano d'adozione Giovanni StroppaCrescere sempre più come squadra, eliminare il più possibile i momenti down, confermarsi sui livelli di Parma. Pippo Inzaghi detta i suoi diktat per il futuro e lo fa con qualche sorriso in più del solito, come se la prova di forza del Tardini gli abbia dato quel quid di serenità in più.

«Dobbiamo dare seguito alle prestazioni - afferma l’allenatore delle rondinelle - e lo dobbiamo fare in un’altra partita tosta, ma che abbiamo la fortuna di giocare da primi in classifica (il Lecce era ancora in campo, ndr) davanti al nostro pubblico. Nonostante i pochi giorni a disposizione, abbiamo recuperato bene dopo queste due gare intense: l'ultima ci ha dato autostima e forza e ora serve una grande partita per battere un'altra delle favorite».

Le dichiarazioni del mister

Brescia-Monza è anche Inzaghi-Stroppa... 
«Stimo molto Giovanni: è un ottimo allenatore, oltre ad essere un amico, ci messaggiamo spesso. È uno che sa dare identità e idee alle proprie squadre. Mi auguro e gli auguro di ritrovarci ancora a braccetto a fine campionato per andare in A come fu due anni fa con Benevento e Crotone. Loro stanno molto bene e l'hanno dimostrato nelle ultime uscite: ci vorrà una grande gara, ma siamo pronti».

Una partita come quella col Parma?
«Quella è stata un'ottima gara, anche se con qualche disattenzione di troppo che non deve più capitare: il poco fatto dal Parma glielo abbiamo concesso noi, oltretutto tenendo aperto il risulatato fino alla fine. È stata comunque una prestazione important e, ha allungato una serie esterna che il Brescia non ha mai avuto nella sua storia, ma adesso è ora di far sentire il fattore campo. E sono sicuro che succederà».

Magari partendo forte come il Brescia ha fatto con i ducali...
«Tutti vogliono partire forte, compresi gli avversari. Certo, prendere subito in mano la partita conta. La convinzione più grande del dopo Parma è che adesso possiamo essere competitivi: giocare contro il Brescia ora è dura per tutti. Diciamo che, dopo oltre un terzo del campionato, abbiamo raggiunto il primo traguardo prefissato, però voglio vedere meno alti e bassi, anche se avendo in squadra tanti giovani so che serve tempo per la crescita». 

Alti e bassi che piazzano comunque il Brescia in posizione ottima. 
«Ah, ma non parlavo dei risultati - sorride - ma delle prestazioni. Servono meno "bassi" per diventare sempre più squadra. Al momento, guardo ancora più alle prestazioni che alla classifica e per questo pretendo che non sia fatto un passo indietro. Cosa serve per restare lì? La crescita dei giovani. Ma devo comunque ringraziare tutti per lo spirito: con gli infortuni di Ndoj - che ad inizio anno era per me la mezzala titolare - e Labojko che ci hanno tolto ricambi a centrocampo, trovarci comunque lì in alto mi fa dire grazie». 

A proposito di giovani, nel Monza c'è un certo Colpani, bresciano... 
«Lo volevo due anni fa a Benevento. Ma il Monza non è certo solo lui perché ha tanti giocatori forti: affrontiamo una grande squadra, ma anche loro dovranno preoccuparsi di noi». 

È pronto a dare un dispiacere a Berlusconi e Galliani?
«Trovarci da avversari sarà un po' strano, ma dopo la partita scherzeremo come sempre». 

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