«Il Marocco ha scritto una favola. Orgoglio la parola per descriverla»

La parola è «orgoglio». Difficile trovarne un’altra per esprimere quanto stia lasciando il Marocco nel cuore dei suoi tifosi. Elia Moutamid, attore e regista, è bresciano nella parlata e per affinità elettive («A due mesi ho aperto gli occhi ed ero a Rovato»), ma non dimentica le sue radici marocchine.

In questi giorni per lavorare al suo prossimo film si trova a Fes, sua città natale, ed è lì che ha vissuto la semifinale contro la Francia. «Ho anticipato il mio arrivo in Marocco proprio per godermi qui la partita, tra gli amici, in un caffè. Al di là del risultato, vivere in città tutta una serie di emozioni è stato bellissimo. Questa nazionale la definisco impressionante e ci ha regalato una vera e propria favola, che tra l’altro deve ancora finire. La cosa incredibile, ma il calcio non è nuovo a questi schemi, è che a livello socio-culturale ha fatto di più questa squadra con i suoi risultati in meno di un mese rispetto a quanto prodotto dalla politica e dalle conferenze in anni di chiacchiere». Elia non ha perso una sola partita del Marocco e anche a Brescia non sono mancate le immagini che gli resteranno per sempre nel cuore. «Dopo la vittoria sul Portogallo in piazza Vittoria come in corso Garibaldi, ho visto tifosi marocchini festeggiare insieme a tanti italiani ed è uno degli aspetti più belli della favola, perché ha messo in luce un’umanità incredibile».

Essere in questo momento in patria significa per Moutamid vivere anche il «day after» del ko con la Francia. «Loro sono fortissimi, ma hanno avuto due occasioni e realizzato due gol e a noi non è bastato un grandissimo secondo tempo. La sensazione però per la maggior parte della gente è quella di aver comunque vinto, perchè questo Mondiale sarà ricordato per sempre non solo dal popolo marocchino, ma da tutto il mondo arabo». E ora, al di là della finalina di domani, lo sguardo è già puntato al futuro. «Tra quattro anni? Innanzi tutto spero che sulla panchina ci sia ancora Regragui, per me il vero fuoriclasse della Nazionale, allenatore preparato tatticamente e nella gestione del gruppo. E poi cambieranno gli obiettivi, nel senso che magari sarà scontata la qualificazione e potremo tentare nuovamente questa favolosa scalata». E domenica, guardando la finale, per chi tiferà Elia? «Dico Argentina, ho Maradona nel cuore».

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Iscriviti alla Newsletter

✕

Conferma l'iscrizione alla newsletter

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Email*

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Informativa ai sensi dell’articolo 13 del Regolamento UE 2016/679 o GDPR*

Alla mail registrata verranno inviati periodicamente messaggi di posta elettronica contenenti le ultime notizie. Potrà interrompere in ogni momento l'invio seguendo le istruzioni che troverà in ogni messaggio.Clicca qui per l'informativa estesa

Accetta ed iscriviti

close