I bresciani verso Tokyo: Hassane Fofana

Tra i bresciani che gareggeranno a Tokyo, Hassane Fofana è quello che ha acciuffato la qualificazione in maniera più rocambolesca. Il ventinovenne gavardese è stato infatti l’ultimo ammesso nei 110 ostacoli, sopravanzando di una posizione nel ranking mondiale il collega Lorenzo Perini (primo degli estromessi).
Fondamentale nella corsa ai cinque cerchi è stato il primato personale di 13"42 corso a Rovereto in occasione della finale degli Assoluti, quando Fofana si è piazzato secondo alle spalle di Paolo Dal Molin.
A Tokyo il poliziotto potrà così vivere la sua prima Olimpiade, chiudendo un cerchio davvero magico. Nato e cresciuto a Gavardo da genitori originari della Costa d’Avorio, il giovane Hassane giocava come difensore nella locale squadra di calcio. Agli ostacoli è arrivato grazie all’Atletica Villanuova ’70, poi a 15 anni si è trasferito a Cavenago di Brianza per farsi allenare da Alberto Barbera.
Si è arruolato nelle Fiamme Oro e dall’autunno 2018 vive a Formia dove si allena agli ordini del tecnico cubano Santiago Antunez, maestro degli ostacoli che ha portato al titolo olimpico Anier Garcia e Dayron Robles.
«I Giochi olimpici rappresentano per ogni atleta qualcosa di immenso e di indescrivibile. Quando ho letto il mio nome tra i convocati ho provato una gioia infinita», racconta Fofana, che ha tentato fino all’ultimo di acciuffare il crono che gli consentisse di strappare il pass. «Voglio ringraziare tutte le persone che lungo la mia vita sportiva mi hanno sostenuto. Sono passato dai Criterium Cadetti bresciani alla maglia azzurra, dalle rassegne internazionali giovanili a Europei e Mondiali Assoluti.
Il cammino è stato lungo, sono cresciuto e maturato, continuando a lavorare ogni giorno senza mai mollare. Non ho mai smesso di pensare ai Giochi e di inseguire il sogno di tutti gli atleti, finalmente posso dirlo: anche io ho raggiunto le Olimpiadi».
Essendosi qualificato con l’ultimo crono, sulla carta Fofana non dovrebbe andare oltre il primo turno, ma i pronostici sono fatti per essere smentiti. Inoltre l’ostacolista col diploma da geometra, che nel tempo libero si diletta a cucinare, è pronto a stupire ancora. Nella stagione indoor 2018 si era migliorato di sette centesimi sui 60 ostacoli, per salire al quinto posto nelle liste italiane di sempre. Nel 2019 era sceso a 13"44 sui 110 ostacoli vincendo ai Giochi Europei di Minsk. In stagione ha limato altri due centesimi, a Tokyo l’obiettivo minimo sarà stampare il personale.
«Per me l’Olimpiade rappresenta un gigantesco punto di partenza per proseguire nel percorso di crescita e di ottenimento di buoni risultati. Già adesso sento in me una carica pazzesca e il desiderio di migliorarmi». In Giappone quindi non per accontentarsi, ma per essere protagonista. «Non voglio essere una comparsa anonima, ma divertirmi e ripagare con una prestazione degna di un atleta olimpico la famiglia e gli amici».
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