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Cosa hanno in comune Roberto Baggio e Mario Balotelli

Corsi e ricorsi storici, un cerchio potrebbe chiudersi diciannove anni dopo l’arrivo del «numero 10» al Brescia Calcio
Mario Balotelli insieme a Roberto Baggio nel 2015 (foto Instagram)
Mario Balotelli insieme a Roberto Baggio nel 2015 (foto Instagram)
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Diciannove anni dopo Roberto Baggio, il Brescia sta per chiudere un altro colpo mediaticamente pazzesco. Perché Mario Balotelli attira l’attenzione, fa notizia: tutto il mondo la notizia del suo approdo in biancazzurro (vero, manca il timbro ufficiale della società, ma pensare che ora tutto salti rientra nelle ipotesi del «quasi impossibile») sia stata data con grande risalto.

Quando Baggio arrivò si stava allenando sul campetto di Caldogno, tra esercizi con il fido Enrique Miguel e tiri in porta. Balotelli si divide tra Castel Mella, la zona di via Triumplina dove abita e il parco Tarello. Una cosa che li accomuna, come la famosa «B» tanto evocata in questi giorni per affiancare l’attaccante e il Brescia. Ma c’è un altro filo che potrebbe legare i due campioni, ovvero la Juventus.

L’esordio di Baggio avvenne al Rigamonti il 16 settembre 2000, partita di Coppa Italia, di fronte una Juventus arrabbiatissima per lo scudetto perso quattro mesi prima a Perugia. Se tutto andrà come è stato disegnato, Balotelli dovrà scontare nel campionato italiano le quattro giornate di squalifica prese in Francia con il Marsiglia. Ciò significa che il suo esordio potrebbe avvenire alla quinta giornata nel turno infrasettimanale. Al Rigamonti. Contro la Juventus. Un cerchio aperto 19 anni fa che andrebbe a chiudersi. I due, tra l'altro, si erano incontrati nel 2015, quando il Dicin Codino volle parlare a SuperMario, per dargli qualche dritta.

È vero che sotto il Cidneo è passato un campione come Pep Guardiola (ancora legatissimo al Brescia), è arrivato il bomber Luca Toni, Andrea Pirlo è esploso nel ruolo di regista e Andrea Caracciolo ha fatto una parte di storia sua e della società. Ma Balotelli in maglia Brescia ha mosso l’interesse di tutto il mondo, di tutte le tv, di tutti i social. «Mario ha deciso di tornare a casa», la frase più gettonata. In quella casa in cui lui per primo sa di non poter sbagliare. Non tanto in campo, soprattutto fuori.

 

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