Colbrelli: «Niente Olimpiadi, in testa Tour, Europei e Mondiali»
Il giorno dopo ha sempre un sapore speciale. È quello in cui assapori ancora di più quello che è accaduto, ti rendi conto di aver fatto qualcosa di grande. Tutto ciò però è successo solo in parte ieri a Sonny Colbrelli, che quella maglia tricolore conquistata domenica di campione italiano di ciclismo su strada se l’è quasi... dimenticata.
«È stato un lunedì movimentato - racconta tra un viaggio e l’altro a Teletutto - e non ho ancora realizzato del tutto fino in fondo quanto ho fatto domenica. Forse solo quando la indosserò nei prossimi giorni in allenamento capirò di essere diventato campione italiano. È un’emozione grande e la felicità sì, quella me la sto portando ancora addosso». È un momento d’oro per il 31enne di Casto e lui stesso se ne sta rendendo conto man mano che la stagione prosegue, con i risultati che arrivano uno dopo l’altro. «A partire dall’ottavo posto nella Milano-Sanremo - dice - e dal quarto alla Gand-Wevelgem. Poi dal giro di Romandia in poi mi sono sbloccato, la testa ora è più libera e va tutto a meraviglia. Devo dire grazie alla Bahrain e ai miei compagni, che mi hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili che non sono mancati. Per me è stato fondamentale».
La testa va al Tour de France, che sabato inizia e darà subito la possibilità a Colbrelli di mettersi in mostra con un arrivo in volata. Il pensiero invece, ha toccato solo per poco la possibilità di entrare nella squadra olimpica ed è lo stesso corridore bresciano a spiegare il perché. «Ho parlato a lungo con il commissario tecnico Davide Cassani, ma non di Tokyo e delle Olimpiadi. Il percorso è molto differente rispetto a quello del campionato italiano, ci sono salite di 6-7 chilometri, che richiedono sforzi maggiori rispetto a quelli di domenica, dove c’erano strappi di 2-3 chilometri, ovvero di 4-5 minuti in cui potevo ben figurare nella mia condizione. Abbiamo parlato però di Europei e Mondiali e lì sì, troverò percorsi che si addicono parecchio alle mie caratteristiche». Prima però c’è il Tour de France... «La tappa di sabato è nelle mie corde, ci tengo molto perché essendo la prima frazione mette in palio anche la maglia gialla. Arrivo con il morale molto alto e spero davvero di ben figurare». La mente però torna ancora per un attimo a domenica, alla vittoria del titolo italiano. «Devo ringraziare tutti i miei tifosi e in particolare quelli di Casto, mio paese natale. Dopo il successo c’era gente che girava per strada col tricolore, pareva avesse vinto l’Italia gli Europei non io una gara ciclistica. E per me salire sul podio con Tommaso, il mio secondo figlio, è stato emozionante». Adesso ci sono le strade francesi che possono regalare a Colbrelli emozioni ancora più forti.Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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