Giro d’Italia: Uae tattica sbagliata, così portano Roglic in carrozza

Questa tappa io l’avrei corsa diversamente. Sul San Pellegrino avrei sacrificato uno come Yates, brillante in salita, e avrei costretto la squadra di Roglic a tirare e lavorare. Invece la Uae non solo ha tirato, ma se lo fai, almeno vai a vincere la tappa. Invece ha vinto quel volpone di Carapaz, ingiustamente snobbato dal team emiratino e così l’ecuadoregno vincitore del Giro 2019 è rientrato, anche moralmente, in classifica.
Così facendo però hanno implicitamente dato una mano a Roglic che sornione si è nascosto, pronto a graffiare nella terza e decisiva settimana dove saranno in tanti a saltare. Esperienza (quella di Roglic) contro la spavalderia di Del Toro e Ayuso, quest’ultimo ieri non parso brillantissimo, mentre il messicano morde il freno. Ma ieri la maglia rosa ha esagerato con quel suo voltarsi a cercare il compagno Ayuso e forse sprezzante nei confronti degli avversari.
Del Toro deve stare calmo e dosare le forze, una corsa di tre settimane non l’ha mai fatta. Siamo a metà Giro intanto e mio figlio (Davide ndr.) mi faceva notare che finora nessun italiano ha vinto una tappa. È un momento così, ma anche lo scorso anno, eccetto Milan non abbiamo avuto grandi soddisfazioni. Tuttavia sono certo che prima della fine del Giro ci sarà anche un acuto di un italiano.
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