Giro d’Italia Women, Longo Borghini è una leonessa: maglia rosa per 1’’

Inizia sul filo delle emozioni e con l’Italia protagonista la 35esima edizione del Giro Women, la prima targata Rcs sport, partita ieri da Brescia.

Salutata da un buon pubblico in centro pronto ad applaudire tutte le atlete, la prima tappa ha visto la vittoria di Elisa Longo Borghini della Lidl Trek.

Vittoria di peso

La trentaduenne di Ornavasso capace di vincere in carriera classiche come Roubaix e Fiandre e alla cui collezione manca soltanto un grande Giro, ha preceduto sul traguardo di via Gramsci con il tempo di 20’37’’ alla media di 45,691 per un solo secondo meglio dell’australiana Grace Brown della Fdj Suez e di 13’’ la sua connazionale Brodie Chapman.

Male rispetto alle attese la campionessa belga Lotte Kopecky, solo quinta a 25’’ dall’azzurra. Pur essendo a nostro avviso una delle grandi favorite della vigilia, la Longo Borghini ha accolto con una certa sorpresa il verdetto che le ha consegnato la maglia rosa già indossata qualche anno dopo una cronosquadre.

Ma ieri è stata un’emozione speciale al termine di una cronometro di fatto dominata dalla piemontese che, nell’angolo del vincitore, ha atteso quasi due ore prima di scoppiare in lacrime e in un urlo liberatorio. La lunga attesa è stata dovuta al fatto che l’organizzazione aveva messo più o meno tutte le favorite nella prima parte dello startlist guardando le previsioni meteo. Infatti le ultime atlete partite dopo le 13 hanno incontrato via via una pioggia crescente che ha costretto le atlete a tirare un poco i freni sui tornanti del Castello percorsi in discesa.

Scena da libro cuore

Proprio lungo via Brigida Avogadro abbiamo visto una delle scene più belle della prima tappa del Giro Women, ovvero bambini ciclisti impegnati con le competizioni ai giardini di via Turati che seguivano con passione la discesa a velocità sostenuta delle atlete chiedendo il cinque ai poliziotti della motoscorta, i quali, compatibilmente con l’andamento della corsa, hanno concesso quasi tutti questa gioia ai bimbi entusiasti per questa attenzione.

Promosse

Tornando all’esito della gara, bene tutta la squadra della Longo Borghini che a fine stagione l’italiana lascerà (rumors la danno vicina alla Uae), in particolare la Chapman terza e soprattutto la scalatrice Gaia Realini che paga poco più di un minuto in una specialità, la crono, che non è certo nelle sue corde, mentre potrà rifarsi con gli interessi nelle dure tappe finali. Sabato in particolare con la scalata al Blockhaus in Abruzzo, che strizza l’occhio proprio allo scricciolo abruzzese, galvanizzata dal concludere la corsa nelle sue terre, capitana Longo Borghini permettendo.

Discreta la prova della slovena Urska Zigart, nota per essere la compagna di Pogacar, ma anche lei con ambizioni di far ben al Giro d’Italia vinto dal campione sloveno. Ha concluso la prova al 23esimo posto a 1’05’’ appena prima della Realini.

Le bresciane

Martina Alzini durante la crono - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Grandi applausi sono stati riservati dal pubblico (buon numero ma certo non paragonabile al Giro dei maschi e non favorito dall’orario di svolgimento della gara, ovvero all’ora di pranzo) anche per le due «bresciane» in gara, Martina Alzini della Cofidis residente da qualche anno a Calvagese della Riviera, insieme al compagno Benjamin Thomas, anche lui professionista ed Emanuela Zanetti di Nuvolento, portacolori dell’Isolmant Premac Vittoria.

Emanuela Zanetti in azione - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Per entrambe la tappa di ieri non era nel mirino a differenza invece di quella odierna, da Sirmione a Volta Mantovana, una delle poche, se non l’unica, rivolta alle ruote veloci.