Ciclismo

Giro d’Italia: Del Toro e Ayuso non possono restare amici

Beppe Martinelli
Delle inevitabili conseguenze della sfida interna tra i giovani della Uae potrebbe approfittarne l’italiano Tiberi
Del Toro e Ayuso - Foto Ansa/Luca Zennaro © www.giornaledibrescia.it
Del Toro e Ayuso - Foto Ansa/Luca Zennaro © www.giornaledibrescia.it
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La dodicesima tappa ci ha fatto capire, se ce ne fosse ancor bisogno, che Del Toro e Ayuso, ufficialmente amici sono destinati a scontrarsi in questo Giro. L’ultimo traguardo volante ha visto Del Toro sprintare formalmente per aiutare Ayuso a prendere gli abbuoni ma non ha frenato quando era sul traguardo prendendo altri secondi e facendo arrabbiare lo spagnolo giunto quarto.

Non credo alla favola di un capitano designato e l’altro in supporto, o meglio così vorrebbe la squadra, ma dimentichiamo che abbiamo di fronte un ragazzo di 21 anni e l’altro di 22 che possono vincere entrambi il Giro e dare una svolta alla propria vita e carriera. Nessuno dei due arretrerà e mai ci siamo trovati una rivalità così fra due giovani in squadra: è capitato ancora fra un giovane e un anziano (Cunego Simoni ndr.) o due leader affermati (Contador Armstrong), quindi mi aspetto scintille nei prossimi giorni. E la loro amicizia potrebbe vacillare.

Potrebbe approfittarne Tiberi che sto rivalutando perché corre coperto e non spreca nulla. Potrebbe essere il terzo incomodo. Tornando alla tappa applausi al bresciano Epis per la bella azione. È al primo anno da pro, ha dimostrato personalità. Numero invece per Affini e Van Aert che hanno portato Kooj alla vittoria. E Van Aert lo rivedremo oggi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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