Sport

Ciclismo, l'oro mondiale di Ganna parla bresciano

L'atleta della nazionale di Cassani e Velo si consacra re della cronometro: la sua formazione nella bresciana Otelli
  • Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
    Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
  • Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
    Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
  • Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
    Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
  • Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
    Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
  • Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
    Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola
AA

Un'autentica impresa. Quella che ieri ha visto Filippo Ganna dominare la cronometro ai Mondiali di ciclismo di Imola. Quelli che l'Italia è riuscita a far sua dopo la rinuncia della Svizzera causa Covid e che sulla pista dell'autodromo Enzo e Dino Ferrari, sede d'arrivo della prova, ha visto concretizzarsi un sogno, un disegno perfetto che coniuga le tinte del tricolore all'oro iridato. Proprio dove l'attuale ct della nazionale Davide Cassani, 52 anni fa, allora bambino, assistette alla vittoria di Vittorio Adorni ai Mondiali del 1968, decidendo di consacrare la sua vita al ciclismo, gli azzurri hanno raccolto una vittoria straordinaria. 

Mai un corridore azzurro era arrivato sul gradino più alto del podio nella sfida iridata contro il tempo (introdotta nel 1994). Ganna, invece, ha tenuto fede alle attese: è stato una vera e propria locomotiva, macinando chilometri a velocità supersonica e alla fine facendo registrare - con il tempo di 35'54»10 - la media di 53 km/h sui 31,7 chilometri del tracciato emiliano.

La sua vittoria parla bresciano per più di una ragione. Al di là del velodromo di Montichiari, sede di allenamento degli azzurri del pedale, Ganna è infatti cresciuto nella Otelli, alla corte del compianto Giancarlo, patron di una società sportiva che ha forgiato decine di campioni, prematuramente scomparso a gennaio del 2019 nella sua Sarezzo. Lo stesso Ganna lo scorso anno non aveva voluto mancare all'evento promosso dal GdB per ricordare proprio Otelli.

Non solo. Tra i tecnici della nazionale che hanno preparato da vicino Ganna, c'è infatti il bresciano Marco Velo, il vice di Cassani, che anche sui social non ha nascosto l'emozione per il successo strepitoso dell'atleta piemontese, tanto più in una specialità in cui lo stesso Velo dominava ai tempi. Una gioia che forse concorre a rendere un poco meno amaro questo 2020 che lo ha privato della compagna Roberta, morta in un tragico incidente a Lonato lo scorso luglio.

Un successo quello iridato di Ganna salutato dallo stesso premier Giuseppe Conte come un successo che fa onore a tutto lo sport italiano: «Filippo Ganna riscrive la storia del ciclismo italiano divenendo il primo azzurro a vincere la maglia iridata a cronometro. Il mondiale di Imola si tinge ancor di più di verde, bianco e rosso. Bravo Filippo e complimenti alla Federazione ciclistica italiana» sono le parole affidate da Conte ad un tweet.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia