Calcio

Serra insegna: l’arbitro sbaglia come un calciatore

La riflessione dopo l’intervista al direttore di gara che ha sbagliato in Milan-Spezia.
Le proteste dei giocatori del Milan con l'arbitro Serra dopo l'errore con lo Spezia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Le proteste dei giocatori del Milan con l'arbitro Serra dopo l'errore con lo Spezia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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È stata variamente interpretata e commentata l’intervista che un bravo collega ha realizzato con l’arbitro Marco Serra. La vicenda è nota e riguarda un grave errore commesso dal direttore di gara nei minuti finali di Milan-Spezia. L’intervista non svela particolari che non si sapessero, ma ha il pregio di entrare nella psicologia dell’uomo oltre che dell’arbitro. Qualcuno ha eccepito che i toni ricordassero quelli della cosiddetta «televisione del dolore». Niente di tutto ciò. Intanto sentire un arbitro che parla, che spiega, che racconta, che ammette un errore (non che si potesse dire diversamente, in verità) è qualcosa di rivoluzionario. Il calcio ha negato per decenni il diritto di replica agli arbitri, li ha sempre messi in un angolo impedendo loro di difendersi, di spiegarsi, di argomentare ciò che chiunque poteva squadernare nella pubblica piazza.

Un giorno chiesi ad un grande arbitro (diresse la finale di un campionato del mondo) quale fosse per lui il vero nemico tra la folla pronta al linciaggio e l’ostinazione dei calciatori a tentare di fregarlo. Mi rispose: «Le 25 telecamere che piazzate a bordo campo e che per me rappresentano un confronto impari». Mi spiazzò, ma disse una verità incontestabile (al tempo ancora non c'era il Var). Al tempo i due occhi dell’uomo non potevano competere con ciò che la tecnologia permette di vivisezionare. Serra ha commesso un errore. Grave. Ma questa sua disavventura ha consentito di evidenziare un sacco di altri particolari che invece sono quasi passati inosservati. Intanto il comportamento, encomiabile, dei giocatori del Milan. Sciagurati in campo, perché sono riusciti anche a prendere gol nell’azione successiva, ma estremamente rispettosi dell’uomo, prima ancora che dell’arbitro.

Il Milan ha perso tre punti per «colpa» di Serra? Forse, non avremo la controprova ma è molto probabile (Messias la palla l'ha messa dentro e quindi il punteggio sarebbe stato 2-1 a pochi spiccioli dalla fine). Quel che conta in tutta questa vicenda è che è emersa con chiarezza l’equivalenza tra l’errore dell'arbitro e quella di un giocatore. Ricordo perfettamente, visto che ero in tribuna, quando nel 2002 in Corea la Nazionale fu eliminata dai padroni casa anche grazie ad un arbitraggio imbarazzante di tal Byron Moreno. Nessuno però ricorda che al minuto 89, un minuto dopo il pareggio coreano, Vieri sbagliò un gol da un metro. Nessuno lo ricorda perché è più comodo trovare un arbitro da crocifiggere piuttosto che un giocatore da incolpare.

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