Brescia, Diana: «Una grande squadra porta a casa una partita così»

Un blackout durato il tempo di un corner. Tanto è bastato al Brescia per buttar via una vittoria che aveva in tasca. Alla terza partita in una settimana, forse, la squadra ha pagato un po’ di stanchezza fisica.
Aimo Diana, dopo l’1-1 con la Virtus Verona, propone però una lettura alternativa: «Non ho visto un calo fisico. Non aver spinto troppo nel finale è più una questione mentale. C’è stata una grossa disattenzione sul corner, quello sì».
L’analisi
Quanto accaduto oggi, sostiene Diana, racchiude in sé quello che manca all’Union per fare uno step in più: «Le grandi squadre portano a casa queste partite. Giochiamo un bel calcio, abbiamo entusiasmo, ma poi i punti pesano e vanno portati a casa, in un modo o nell’altro». E poi «aver preso gol su palla inattiva, situazione nella quale siamo solitamente forti, mi dà molto fastidio. Sono arrabbiato, esattamente come i ragazzi».
Le scelte e gli acciaccati
Rispetto ad altre gare, il Brescia non è riuscito a sprigionare la propria «qualità negli ultimi metri». Il tecnico individua in questa mancanza una delle chiavi tattiche della partita: «Dobbiamo essere più incisivi, capitalizzare meglio tutta la mole di gioco che creiamo. Abbiamo concesso poco, oggi un paio di tiri in porta, eppure prendiamo gol. Non siamo particolarmente fortunati».
Diana fa poi il punto sui due giocatori usciti per infortunio, a cavallo tra primo tempo e intervallo: «Silvestri ha avvertito un fastidio. Vesentini, invece, lamentava un dolore al ginocchio. Non sappiamo di cosa si tratti, ma in quel momento era anche ammonito e ho preferito non rischiare. Per questo l’ho tolto».
Il protagonista

Aveva portato l’Union in vantaggio, realizzando dagli undici metri il gol dell’1-0. Davide Di Molfetta, alla fine, trova «l’amarezza del pari all’ultimo minuto più forte della dolcezza» del suo terzo gol: «Ogni partita fa storia a sé – sottolinea –. Non sempre possiamo regalare spettacolo e vincere. Però una squadra come la nostra non può permettersi certe distrazioni. Questa è stata una partita più fisica, che abbiamo affrontato bene, pur creando meno del solito».
«È un peccato, siamo dispiaciuti e anche arrabbiati – ammette Di Molfetta –. Perché poche conclusioni verso porta? Loro sono squadra messa bene dietro e organizzata, chiudevano bene gli spazi. E poi gli avversari cominciano a conoscerci meglio: dobbiamo trovare qualche giocata diversa per vincere alle partite».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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