Brescia, mal di derby e crisi: Iori fa volare il Lumezzane
Un altro derby indigesto per il Brescia, che cade al Rigamonti contro il Lumezzane. Decide il rigore al 28’ di Iori, migliore in campo dei rossoblù e di tutta la partita. L’ottavo risultato utile consecutivo dei valgobbini spalanca la crisi dell’Union: cinque gare senza vittorie, appena tre punti in questo lasso.
Squadra a rapporto sotto la Curva: confronto di una manciata di secondi, poi applausi e incitamenti per i giocatori. Il resto dello stadio, invece, fischia.
Pasini, scuro in volto, non parla al fischio finale. E non lo fa nemmeno Diana, sostituito da Ferretti davanti ai microfoni. Un segno tangibile del nervosismo che si respira in casa biancazzurra.
L’Airone e le scelte
È la partita di Andrea Caracciolo: oggi presidente dei valgobbini, eterna bandiera del Brescia. L’omaggio del Rigamonti nel prepartita è da brividi: applausi a profusione e cori di tutto lo stadio. Un piccolo sussulto lo regalano anche le scelte di Diana, che dietro passa a quattro: Armati e Rizzo laterali bassi, in mezzo Sorensen e Pasini.
Mercati e Balestrero sono gli interni di centrocampo, accanto al vertice basso Zennaro. In questo modo Cisco trasloca nel tridente, insieme a Cazzadori e Di Molfetta. Troise risponde con Caccavo e Iori nel tandem: fuori Malotti, che è infortunato. In mediana c’è Paghera, uno dei tanti ex di questa partita.
Esperimento fallito
L’Union è irriconoscibile fin dai primi minuti: intorpidito, sempre in ritardo nei duelli e sulle seconde palle. Il Lumezzane è più reattivo e fa la partita. Difficile stabilire quanto incida il disorientamento provocato dal cambio modulo nel Brescia: fatto sta che dopo una ventina di minuti Diana fa marcia indietro, ripristinando la difesa a tre. Armati fa il braccetto a sinistra, Cisco e Rizzo i quinti.
Il gol di Iori
Lo scossone, malgrado questa mossa, lo dà il Lumezzane. Fa tutto Iori, che punta Pasini, lo svernicia con un dribbling secco e finisce a terra in area. L’arbitro Gandini è lì vicino e indica il dischetto. Diana gioca la carta per il Football video support, giusto per non lasciar nulla di intentato. Ma il contatto c’è, e il direttore di gara conferma la sua scelta. Sul dischetto si presenta lo stesso Iori, che apre il piattone e trasforma.
L’Union fatica a reagire, non trova la chiave per scardinare il fortino messo in piedi da Troise. È il Lumezzane a pungere ancora prima dell’intervallo, di nuovo con Iori, che incrocia il sinistro e sfiora il palo. Il Rigamonti non apprezza, dagli spalti piovono fischi meritati per la squadra di Diana.
Di Molfetta sbaglia un rigore
Nella ripresa Diana sbilancia il suo Brescia per provare a sbloccarlo: entra De Maria, ma entra soprattutto Vido, che si posiziona di fianco a Cazzadori. Escono Sorensen e Mercati. L’Union spreca il suo jolly al 55’. Balestrero finisce a terra nell’area del Lumezzane dopo una trattenuta di Ghillani. La maglia si allunga, ma Gandino lascia correre.
Diana gioca la sua seconda carta, stavolta vincente: dopo un paio di minuti di revisione l’arbitro indica il dischetto. Il rigore lo batte Di Molfetta, che angola poco e male il suo destro. Drago reagisce d’istinto e riesce a respingere la conclusione. Poi il sette dell’Union si fa anticipare prima della ribattuta.
Espulso De Maria
Su quell’episodio il Brescia s’incarta definitivamente. Il margine minimo sta addirittura stretto al Lumezzane, che accarezza l’idea del raddoppio prima con Rolando (rigore in movimento calciato alto), poi con Caccavo, che si fa respingere un destro piazzato da Gori. Sulla ribattuta Ghillani è pronto a mordere, ma Rizzo salva sulla linea.
Il Brescia ha sì delle occasioni (Drago si oppone a Di Molfetta e Cazzadori, Valente spara alto nell’area piccola), ma non dà mai l’impressione di avere le energie per organizzare un assalto. L’Union chiude in dieci: De Maria si becca il secondo giallo all’87’, per un fallo su Napolitano. Il primo l’aveva rimediato un minuto dopo l’ingresso. È un po’ l’istantanea del pessimo pomeriggio del Brescia.
Il finale è una tonnara: card giocata da Diana (gli era stata restituita dopo il rigore assegnato) per un tocco col braccio di Gallea, Gandino (che non aveva fischiato) non cambia idea. E fa lo stesso poco dopo quando è Troise a chiedere l’intervento dell’Fvs, stavolta per un presunto fallo di mano di Pasini. Anche qui, nulla. E se il Lumezzane non raddoppia a tempo scaduto lo si deve soltanto a Gori, miracoloso su Napolitano.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

































