Il Brescia e la gara dei «potevo»: ora la classifica fa spavento

E ci risiamo. Con i potevo, volevo e dovevo. Più una buona dose di ragioni per essere malcontenti, per l’ennesima volta, di un arbitraggio. Volevo, potevo, dovevo: il Brescia è sempre lì, in «braccio» a recriminazioni e rimpianti e in bocca a una classifica da spavento: +1 sui play out e il solito +4 sulla retrocessione con un cuscinetto di squadre alle proprie spalle che oggi potrebbe ridursi all’osso.
La recriminazioni
Al Mapei Stadium è successo che il Brescia ha fatto la partita e ha avuto le occasioni migliori. È successo che avrebbe anche meritato di vincere. Ma ha perso. Seppellito da una mancanza di feeling con il gol tornata preoccupante (zero reti segnate nelle ultime due gare) e da almeno un paio di episodi arbitrali – un rigore negato sullo 0-0 e una punizione, perlomeno dubbia, dalla quale è nato l’1-0 dei padroni di casa – che sono valsi come un piccolo-grande paracadute per un Sassuolo che avrebbe comunque avuto tutto già da sé per non schiantarsi. Così, fa più male che mai.
Mancanze
Anche se come sempre – pur nella rabbia del senso d’impotenza contro reiterate macro disattenzioni arbitrali – corre l’obbligo di non perdere d’occhio, prima di tutto, le proprie mancanze. Che banalmente, ieri, sono state sotto porta. C’è stato tutto il contorno, poi in verità sostanza, di una prova di personalità e di un certo non scontato coraggio. Insomma: c’è stato un buon Brescia che per pensare di portare a casa qualcosa contro i macina record (per il Sassuolo ieri decima vittoria di fila in casa: mai nessuno così in serie B), aveva anche bisogno che costoro non fossero a cento. In effetti così è stato perché gli uomini di Grosso si sono concessi un pomeriggio da squadra terrena, che ha anche insolitamente sbagliato cose – c’è pure il merito del Brescia – da un punto di vista tecnico.
Peso
La combinata delle due condizioni – buon Brescia e Sassuolo meno… Sassuolo del solito – ha comunque portato a una sconfitta per 2-0. E alla fine, dunque, l’immagine più calzante, è ancora quella dei giochini che il gatto fa col topolino... Un risultato sul quale, come già accennato, hanno pesato come macigni fattori precisi. Intanto: due occasioni, grosse, fallite. Entrambe da Borrelli. Sullo 0-0 in combinata con D’Andrea l’attaccante campano ha sbagliato il tiro di piatto da un metro o anche meno. Poi, a inizio ripresa – sull’1-0, con una finezza ha colpito la traversa. Ma non serviva una finezza… Poi gli episodi arbitrali. A risultato ancora inchiodato, contatto in area Toljan-Borrelli. Fallo in attacco fischiato alla punta con il Var che dà ragione all’arbitro. Ma visto e rivisto, quel contatto era un rigore, senza se e senza ma.

Su piazzato
Avanti al minuto 34’, Lovato si trova a colpire di testa da centroarea per il vantaggio del Sassuolo. Il tutto dagli sviluppi di una punizione, fallo contestato ascrivibile a D’Andrea (certamente ingenuo), certificata dall’arbitro dopo che il guardalinee aveva indicato la rimessa laterale. Ma sono state tante, in generale, le punizioni «mezzo e mezzo» puntualmente concesse ai padroni di casa. Parentesi nella parentesi dell’1-0: il Brescia ha comunque incassato per l’ennesima volta un gol da calcio piazzato (poco prima sempre da fermo Laurentié aveva impegnato Lezzereni, ottimo nella circostanza).
In una partita apertissima, Brescia col piglio giusto, da chi è deciso a non soccombere, anche nella ripresa. E infatti c’è, al 22’, l’occasione della traversa con Maran che nell’intervallo aveva optato per rimodellare i suoi passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Il legno colpito è una botta ulteriore d’adrenalina per le rondinelle che infatti continuano a esercitare, come possono, una buona pressione. Salvo rimanerci secche nel loro miglior momento consentendo al Sassuolo una ripartenza che Laurentié sfrutta per diventare capocannoniere della serie B. Finisce così (tempo di vedere il 3-0 non concesso per fuorigioco) la partita dei dovevo, potevo, volevo. Ma intanto il tempo se ne va. E qui, si fa molto spessa.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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