Il Brescia cerca la vittoria della liberazione contro il Catanzaro

A un certo punto ci si appella a tutto. E in casa Brescia ci si aggrappa anche a una delle tante leggi non scritte del calcio: quella dei grandi numeri. Enormi numeri anzi. Perché la banca con la V non vince, in termini assoluti, da poco meno di 3 mesi (3 novembre) e non conosce successo in casa da 4 (30 settembre scorso). È una situazione che inizia a pesare. Che pesa, anzi, già da un po’.
Il campionato
Incredibilmente, nonostante il prolungato digiuno da tre punti, il Brescia continua a riuscire a galleggiare dato che i propri demeriti e le proprie mancanze si sposano benissimo con un campionato che è equilibrato per chi ama il politicamente corretto e semplicemente scarso per coloro che si ostinano a guardare in faccia la realtà. A prescindere dalle preferenze lessicali, resta il fatto che per il Brescia non riuscire a trovare una dimensione di medio alto livello in un torneo nel quale si viaggia come ai tempi del calesse e anzi essersi ritrovato a pensare ossessivamente a una salvezza da incamerare il prima possibile, è un’aggravante che non ammette sconti. Al massimo qualche attenuante generica dettata dalla sfortuna in termini di assenze reiterate e pesanti. Ma tant’è.
Dinamiche
E se il Brescia si ritrova sempre dentro le stesse dinamiche significa che qualcosa non funziona in un sistema e in un ambiente dominati da stanchezza e mancanza di entusiasmo. Situazione asfittica nella quale l’unica forma di vita consentita è quella alla giornata, ma nella quale le giornate sono appesantite anche dalle continue domande senza risposta circa il futuro, anche quello a medio termine, con un presidente – Massimo Cellino – letteralmente sparito dalla scena (anche se a Torbole si fa vedere e coltiva il suo rapporto con Bisoli) e che non dà alcun segnale di sé e delle proprie intenzioni mentre anche la sessione di mercato sta scivolando via senza notizie che riguardino un Brescia nascosto dietro a una cortina di ferro e di incomunicabilità dalla quale una volta la settimana sbuca la squadra che negli altri giorni sembra non esistere.
Lavoro

Se non nella bolla di Torbole dove Pierpaolo Bisoli lavora per portare a compimento quel percorso di crescita fatto, soprattutto dal punto di vista atletico e del carattere, da quando ha preso le redini di una squadra che salutò Maran proprio dopo il ko col Catanzaro all’andata: quella sconfitta patita al 98’ fu atroce e alzò il velo sopra il mare di paure. Un mare che con un colpo, proprio oggi, tornerebbe piatto e rassicurante. E persino con un nuovo orizzonte…
Siamo a 6 pari di fila e il momento appare maturo per liberarsi dal peso della mancanza di una vittoria. Da andare a ricercare contro un’avversaria lineare nel proprio percorso da play off, ma che viene da 5 gare nelle quali ha trovato un successo soltanto. La squadra di Caserta ha nei ranghi quello Iemmello che è vice cannoniere del campionato a quota 10 gol. E la speranza di tutti è che oggi in scena vada una sfida tra bomber che veda prevalere Gennaro Borrelli. Pure lui in cerca di un gol liberatorio. Da legge dei grandi numeri.
Le ultime di formazione
Più di un ballottaggio in casa Brescia. E, nell’ipotesi di avere contemporaneamente in campo dall’inizio i tre marcatori (Adorni, Papetti e Calvani), possibile anche un cambio di modulo, oppure che uno tra Papetti e Calvani giochi a sinistra. Anche davanti sono almeno in quattro (Galazzi, Juric, Bianchi e Olzer) per due maglie. La certezza è il rilancio dal 1’di Borrelli. Assenti gli infortunati Cistana, Verreth, Fogliata e lo squalificato Moncini.
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