Reati fiscali, contro Cellino «accuse labili e incerte»

La data spartiacque sarà quella del 25 settembre. Quando il gup dovrà decidere se rinviare a giudizio Massimo Cellino per reati fiscali o se invece chiudere il caso senza passare dal processo come accaduto per la vicenda legata al centro sportivo di Torbole Casaglia.
Nel frattempo il tribunale del Riesame ha depositato le motivazioni del recente annullamento della parte di capitale riconducibile a Cellino che ancora era congelato. Oltre un milione di euro, 1.091.077,34 euro per la precisione, collegato alla Eleonora Sport Ltd, la società inglese che l’imprenditore sardo utilizzò per acquistare il Leeds. E i giudici del Riesame non usano perifrasi per smontare l’accusa.
Parlano di «quadro accusatorio dai contorni assai labili ed incerti», ma anche «di forzatura» da parte di chi ha indagato e addirittura di «travisamento». Un pronunciamento, favorevole a Cellino, che arriva a sei mesi di distanza da quello della Cassazione che aveva restituito al presidente del club di via Ferramola, i 59 milioni di euro sequestrati l’estate prima.
Contestando il reato di esterovestizione - la fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che invece lavora in Italia - la Procura si era concentrata inizialmente sugli anni 2016-2017-2018. Ma, in quest’ultimo atto davanti al Riesame, il pm Erica Battaglia aveva acceso i riflettori solo sul 2018. Ma per il Riesame i conti non tornano. Nel mirino dei giudici è finito il conteggio messo nero su bianco dalla Guardia di Finanza.
«Tale forzatura applicativa ha comportato l’utilizzo di metodi di calcolo - scrive il giudice - in termini non conformi a quelli stabiliti dalla fonte normativa con esiti all’evidenza non sufficientemente persuasivi e ancora meno persuasiva appare la valorizzazione della plusvalenza conseguita da Eleonora sport attraverso la cessione del Leeds» effettuata nel 2017 e non nel 2018. Il Riesame ha così fatto propria la ricostruzione della difesa. «A fronte di una prospettazione di accusa che si rivela non sufficientemente affidabile in riferimento da un lato all’uso distorto del meccanismo del transfer pricing e dall’altro della valorizzazione impropria della cessione del Leeds si contrappone una prospettazione difensiva apparentemente lineare e coerente sulla gestione delle imposte».
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