Pilati: «La FeralpiSalò è ancora viva e può salvarsi»

«La FeralpiSalò non vale il penultimo posto. Contro il Parma abbiamo dimostrato di essere ancora vivi, mettendo anche un po’ di paura alla capolista. Abbiamo commesso qualche errore durante la stagione, ma ora ci siamo e crediamo nella salvezza».
Così Alessandro Pilati, centrale difensivo della FeralpiSalò che martedì compirà 24 anni ed è alla seconda stagione sul Garda. In questo campionato ha cominciato da titolare, poi è stato fuori a lungo per uno stiramento.
Come va?
«Sto abbastanza bene, ma nelle prime partite dopo il rientro ho fatto un po’ più di fatica a livello fisico. In ogni caso anche quando sono stato fermo ho lavorato tanto perché gli infortuni sono frequenti per tutti e sapevo che prima o poi sarei stato chiamato nuovamente in causa».
Mancano otto giornate al termine della regular season: la compagine verdeblù ha ancora le carte in regola per salvarsi?
«L’aver fatto bene contro il Parma ci ha dato tanta fiducia: il distacco dalle altre è rimasto praticamente invariato e la situazione è ancora delicata. Dobbiamo conquistare il maggior numero possibile di punti, senza pensare a chi abbiamo davanti. Il calendario non mi spaventa: le partite più difficili sono gli scontri diretti, perché quelli non si affrontano con la testa sgombra dai pensieri e si rischia di giocare un po’ contratti. Nelle altre gare, anche con le squadre più quotate, c’è invece uno stimolo in più, che è quello di dimostrare di non essere inferiori e di poter vincere».
Stagione difficile, molto di più rispetto alle attese?
«Nessuno di noi in estate aveva immaginato un percorso così complicato. La serie C e la serie B sono due categorie completamente diverse ed il fattore Garilli un po’ ha inciso: se avessimo avuto la possibilità di giocare al Turina, forse avremmo qualche punto in più».
L’avvicendamento in panchina tra Vecchi e Zaffaroni è stato fondamentale per cambiare passo?
«Sono due allenatori che ci hanno dato tantissimo e che sono apprezzati da tutti noi. Dopo il cambio abbiamo ritrovato la fiducia che ci mancava. L’assetto? In avvio abbiamo sofferto un po’, ma poi abbiamo trovato la quadra».
Ora testa alla Cremonese, già battuta 1-0 all’andata...
«Può essere benaugurante, ma al di là di quello dobbiamo essere più carichi che mai. Chiunque giocherà darà il massimo: per me sarà ancora più stimolante, perché sono mantovano e sarà un derby. Loro vengono dalla sconfitta 3-0 con il Südtirol. Nessuno se lo aspettava, ma è successo, quindi perché non potremmo vincere ancora».
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