Per Daprelà non ci sono favoriti: «Svizzera-Italia sfida da tripla»

«Una sfida da tripla». Fabio Daprelà, terzino sinistro dello Zurigo ed ex rondinella nel triennio 2010-2013 (81 presenze e 5 gol col Brescia), gioca in anticipo Svizzera-Italia. L’elvetico con passaporto italiano non vede una favorita certa nel match ad eliminazione diretta degli ottavi, seppur riconosca ai rossocrociati una miglior condizione psico-tecnica del momento, ma agli azzurri un’esperienza decisamente maggiore per questo tipo di partite.
«Chiaro che la Svizzera arriva a questo match con entusiasmo e con la brillantezza di un gioco che ha reso più che meritata la qualificazione, ma l’Italia resta pur sempre l’Italia, cioè una squadra difficile da affrontare perché "squadra da competizione", cioè abituata a questo tipo di manifestazioni da dentro o fuori».
Svizzera però che il mancino conosce bene: «Ho giocatoo con la la metà di loro, l’altra metà dei ragazzi di fatto li ho affrontati più volte da avversari. Sono un ottimo mix tra esperienza e gioventù e non mi sorprende che abbiano fatto un gran girone. Ma non devono sottovalutare l’Italia che non sarà quella di qualche anno fa e che non ha destato particolare impressione nelle prime tre gare, ma ha comunque giocatori forti. Ed è squadra che più avanza e più diventa pericolosa per tutti».
Sul chi punterebbe come match winner, ha qualche idea: «Ndoye e Aebischer hanno buoni numeri. Poi c’è Xhaka lì in mezzo che dirige il tutto e un difesa uno come Akanji che non per nulla gioca nel Manchester City. E in più, tra i pali un portiere forte come Sommer, che con l’Inter ha vinto lo scudetto. Insomma, molte buonissime individualità.
L’Italia non ha più i vari Baggio, Totti, Del Piero o Gilardino là davanti, fatico ad indicare un attaccante. Però, guardando dietro, chi mi ha davvero sorpreso è Calafiori (che però non ci sarà in quanto squalificato, ndr), grande personalità: ci ho giocato contro quando era al Basilea e mi ha sorpreso il grande salto che ha fatto in così breve tempo. Ma il pilastro è Donnarumma. Qualcuno davanti? Beh - sorride - se è in giornata punterei su Chiesa, uno che può fare la differenza».
Tatticamente, che partita sarà? Daprelà ci pensa un attimo: «Credo che inizialmente le due squadre si studieranno un po’ in attesa dell’errore dell’altra. Poi, man mano che il tempo passerà, entrambe si giocheranno le proprie carte e allora tutto può succedere. Ecco perché dico che sarà sfida da tripla».
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