Calcio

Pasini: «In attesa del Turina, FeralpiSalò in B a Brescia o Piacenza»

Il presidente verdeblù: «Ho già sentito Cellino, da bresciano spero in un sì. E sogno un grande derby»
Giuseppe Pasini e Andrea Ferretti, presidente e direttore sportivo della FeralpiSalò - Ph Only Crew Simone Venezia
Giuseppe Pasini e Andrea Ferretti, presidente e direttore sportivo della FeralpiSalò - Ph Only Crew Simone Venezia
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«Dove giocheremo la serie B? Io vorrei rimanere al Turina, ma dobbiamo fare più di un lavoro: noi ci accolleremo quelli per mettere a norma lo stadio, a quelli esterni dovrà pensarci il Comune, insieme al quale abbiamo avuto una riunione in Questura. Ma sappiamo che se anche i lavori iniziassero domani, per un po’ non potremo giocare a Salò».

Il presidente della FeralpiSalò, Giuseppe Pasini, chiude la storica stagione dei verdeblù proiettandosi alla prossima.

Dove sarà la prima gara formalmente casalinga in serie B?

«Da bresciani, mi pare ovvio che andare a Brescia sia la soluzione primaria. Ne ho parlato con Cellino, ci siamo sentiti al telefono in maniera davvero cordiale, poi abbiamo mandato una pec sia in Loggia sia al Brescia calcio chiedendo ufficialmente di poter giocare al Rigamonti. Noi però non possiamo decidere e sappiamo benissimo che il Brescia calcio ha altri problemi, perché nei prossimi 180 minuti si gioca tutto, e al proposito mi auguro che possa raggiungere la salvezza».

E se il Brescia vi negasse l’uso del Rigamonti?

«Non siamo stati certo a guardare ed abbiamo visto altri stadi fuori da Brescia, ma quello di Verona è opzionato dalla Virtus Verona e quello di Cremona dall’Entella. Così siamo andati a Piacenza e abbiamo già avuto l’ok sia dalla società sia dal Comune, ci manca solo quello della Questura. Siamo arrivati lì, perché io un campo lo devo avere, ma ribadisco che la scelta numero uno rimane quella del Rigamonti».

Pasini racconta poi i momenti salienti della stagione della promozione.

«Credo che siamo stati i più bravi a diventare gruppo. Di conseguenza siamo stati i più forti, perché il campionato lo vincono quelli che lo di mostrano in campo. La gara più importante? Senza dubbio quella con il Vicenza, vissuta in maniera particolare nel ricordo di quel che era accaduto all’andata tra Ferrari e Carraro, con il giocatore vicentino che avrebbe dovuto essere espulso per l’intervento sul nostro regista, che poi è stato assente per tre mesi. E l’abbiamo vinta bene, tra l’altro con il secondo gol segnato dal giovane Musatti: e pensare che quando Vecchi lo ha fatto entrare, mi sono chiesto perchè, ma ha avuto ragione lui». E a proposito del tecnico, racconta: «Vecchi ha giustamente tentennato, la scorsa estate, perché dopo una bella annata con noi era tentato dalla B. Lo abbiamo aspettato, non senza guardarci intorno a nostra volta, e poi quando abbiamo deciso di proseguire insieme ci siamo parlati: secondo lui sarebbe stato impossibile anche solo ripetere l’annata precedente, perché c’erano davvero grandi squadre. Invece ha fatto grandi cose, al punto che anche quando abbiamo subìto in casa sconfitte pesanti come quelle con Renate o Piacenza, non ho mai avuto dubbi sulla bontà di quello che stavamo facendo. E pian piano, anche perché ho visto gli altri inciampare, abbiamo iniziato a crederci sempre più».

È pronto il club per la B?

«Credo che questa promozione premi il lavoro di tutti e che la nostra società sia forte anche fuori dal campo: quel che è stato fatto è sì straordinario, ma è il frutto della programmazione. Un grande lavoro che dovremo fare anche meglio in vista di una serie B nella quale saremo la Cenerentola e puntiamo solo alla salvezza, visto che andremo a giocare contro grandi squadre mentre noi rappresentiamo solo una cittadina di undicimila abitanti. Ma ci faremo valere...».

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