Pasini contento a metà dopo il derby: «FeralpiSalò, c’è da crescere»

«È stato un bellissimo derby, con una splendida cornice di pubblico, terminato giustamente in parità. Anche se aver preso quel gol proprio alla fine...». Trentasei ore dopo la partita del Rigamonti, scemata la comprensibile adrenalina, il presidente della FeralpiSalò Giuseppe Pasini racconta le emozioni della storica sfida contro il Brescia («sono contentissimo di averla vissuta») e la prima annotazione che si sente di fare riguarda proprio il pubblico del Rigamonti.
«Parto innanzitutto dal plauso ai nostri tifosi: sono venuti tanti da Salò, ci hanno incitato dall’inizio alla fine e la cosa ovviamente non può che avermi fatto grande piacere. Ma devo ringraziare anche i tifosi del Brescia, che a fine partita ci hanno applaudito e incoraggiato: non è un gemellaggio ufficiale, ma è la prova che i tifosi hanno nel cuore la loro squadra, ma poi sanno che siamo entrambi club bresciani. Come ha scritto il Vescovo sul vostro giornale, il derby deve essere una festa e così è stato». Un’annotazione non da poco conto, questa, per una società come la FeralpiSalò che ha spezzato in due tranche la campagna abbonamenti confidando di poter giocare al Rigamonti il girone di ritorno. «Una mia idea ce l’ho - dice Pasini -, la speranza non manca, c’è il rammarico per aver dovuto virare in estate su Piacenza, che dobbiamo essere bravi a far diventare un vantaggio. Per il ritorno, staremo a vedere...».
Detto della splendida atmosfera («che prima del via ho vissuto in campo, forse per questo non ho visto Cellino»), c’è da parlare di un pareggio che... «è giusto - commenta Pasini -. Però va detto che abbiamo disputato un gran primo tempo nel quale avremmo potuto e dovuto raccogliere di più, forse il più bel primo tempo di questa prima parte della stagione. Poi, però, è sopraggiunta un’inevitabile stanchezza, Gastaldello ha inserito tutta l’artiglieria pesante, siamo andati in sofferenza ed alla fine abbiamo subìto il gol del pari».
Con la gara di venerdì è stato messo alle spalle il primo quarto del campionato: che bilancio si può fare?
«La squadra è cresciuta notevolmente rispetto all’avvio ed ora i giocatori ci sono, ne abbiamo cambiati ben undici. La classifica piange, però, anche perché in certe gare - penso soprattutto a quella contro il Pisa - abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato. Ma questa è la serie B, un campionato nel quale i valori in campo sono elevati e per questo bisogna lavorare molto sui particolari».
A proposito del lavoro in campo: è contento del lavoro di Vecchi in questa prima parte della stagione?
«Sì, ed a dispetto di alcune voci non ho mai preso in considerazione l’idea di cambiare tecnico. Sta facendo bene, la squadra sta migliorando, la sua mano si vede e non posso che fare i complimenti alla squadra. Ad uno giocatore come La Mantia che ha fatto una gran partita pur con la mano fasciata, ai vari Letizia, Kourfalidis, Felici. Fanno invece più fatica i nostri giovani, quelli che bene hanno fatto lo scorso anno in C e che devono ancora capire bene la nuova categoria».
Per raggiungere la salvezza state pensando di rivolgervi al mercato degli svincolati?
«No, per nulla, anche perché un giocatore che è fermo ci mette oltre un mese ad entrare in forma».
Al di là delle prima quattro gare, cosa non le è piaciuto delle cinque successive?
«L’approccio alla gara con lo Spezia: l’allenatore ha parlato anche di qualche problema fisico perché eravamo alla terza gara in una settimana, però più che altro mi è parso che in avvio di gara la squadra fosse con la testa da un’altra parte ed è una cosa che non ci possiamo permettere».
Pasini in ogni caso mantiene grande fiducia nei confronti dello staff e dei giocatori.
«Abbiamo iniziato la stagione affrontando tra le altre due grandi come Parma e Palermo, che sono le prime due del campionato. In più non abbiamo avuto grande fortuna con alcune decisioni arbitrali, soprattutto l’espulsione di Felici contro il Modena. Ma voglio dire a tutti che stiamo crescendo e bisogna ripartire dal primo tempo giocato contro il Brescia, cercando però di compiere meno errori. In serie B, anche i piccoli errori si pagano a caro prezzo...».
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