Sapore vintage, senza la «V»: la nuova maglia dell’Union Brescia
Transitoria. Ed è bene specificarlo subito, come del resto ha fatto – nel momento della presentazione – Matteo Oxilia, preparato responsabile della comunicazione dell’Union Brescia e già alle rondinelle (nel 2018), prima di ricevere il benservito da Cellino, per poi tornare alla FeralpiSalò, dove aveva peraltro già lavorato. La protagonista di ogni inizio stagione era e resta sempre lei: la maglia. Quella che colorerà l’anno zero del nuovo Brescia ha fatto il proprio debutto preceduta dal nuovo logo (anch’esso transitorio), che appare centrale sul petto, nel blu della prima casacca da gioco. Le altre due, la seconda e la terza, saranno presentate in seguito («Saranno particolari e accattivanti», anticipa Oxilia), così come i colori che le contraddistinguono.
Lo stile

La prima è una maglia «vintage», «un po’ retrò, un po’ Anni ’80». Ha un colletto con quattro righe bianche e altrettante blu, che ricorda la famosa V. Il simbolo per eccellenza, a proposito, al momento non può essere utilizzato. Si temono infatti questioni legali. Passata la fase transitoria, però, dovrebbe poter tornare sul petto dei giocatori. La leonessa compare nel nuovo logo «con lo sguardo a destra, a differenza del recente passato, anche per simboleggiare un nuovo orizzonte». Sulla maglia, sempre la leonessa fascia la spalla destra della casacca. Altre righe bianche e blu chiudono le maniche.
I dettagli

Sul retro del collo, una piccola bandiera italiana e, sotto, la scritta «Siamo bresciani e siam figli tuoi», dalla Madonnina dai riccioli d’oro. All’interno del collo la scritta «100% fada a mà a Brèsa». «È una maglia autoprodotta dall’Union Brescia – viene spiegato –, fatta da artigiani locali con un tessuto speciale». Insomma, anche qui regna quel senso d’appartenenza che, ieri, si è respirato a pieni polmoni nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia. Al momento nessuno sponsor appare sulla casacca, ma si sa che A2A sarà quello principale.
La maglia dell’Union Brescia nasce dall’equilibrio tra la voglia di rispettare la storia e la necessità di rispettare una serie di paletti. Sarà un simbolo transitorio, ma il bianco e il blu promettono già di far battere i cuori feriti, e ancora sanguinanti, del popolo bresciano.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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