Monza-Brescia, le pagelle: Ayé serata no, Bisoli stoccatore

Il migliore: 7.5 - Dimitri Bisoli
In avvio, sciupa una palla golosissima dalla sinistra, che non aggancia e non calcia. Si allarga molto a destra, in fase di possesso, e al pari di Sabelli propone un’intensità degna della miglior versione di se stesso. Infaticabile nelle due fasi nei primi 45 minuti, cala un po’ nella parte centrale della ripresa, ma poi il capitano è eccellente per senso dell’inserimento nella stoccata del pareggio. E, così, torna a essere arma letale, conficcandosi come una freccia nel vivo del gioco.
5 - Jesse Joronen
Nel primo tempo Colpani lo spaventa a ripetizione, senza però centrare lo specchio della porta. Quando ci riesce invece Ciurria, risponde con sicurezza. Non può molto sul terra-aria di Machin. Reattivo in tutte le altre occasioni.
6.5 - Stefano Sabelli
Le iniziative migliori della Leonessa - se non altro nel primo tempo - si generano dalla sua parte. Nei primi 45 minuti ha anche frangenti caratterizzati da un’intensità da Premier League. Va a muso duro con Carlos Augusto, è ruvido su D’Alessandro, si prende un giallo. Cala un po’ nella ripresa. Dal 32’ st Fran Karacic (6), che ha un discreto approccio alla gara.
6.5 - Andrea Cistana
Deve occuparsi di Gytkjaer, centravanti il cui compito principale è quello di creare spazio per l’inserimento dei compagni accorciando verso il centrocampo. Ma che davanti non combina alcunché, anche per merito della guardia attenta del 15 biancoblù.
6 - Davide Adorni
Al 13’ del primo tempo il centrale del Brescia si fa bruciare da Ciurria, che poi finisce a terra. Non c’è fallo, ma quello che si genera sarebbe un mismatch potenzialmente pericoloso. In realtà, però, la situazione non si verifica più. E il centrale emiliano è in controllo.
6.5 - Marko Pajac
Nella sua zona transita Molina, ma è in occasione di una transizione monzese con protagonista Colpani (al galoppo e alla piroetta) che l’esterno croato si prodiga in una chiusura che vale come il proverbiale gol segnato. Alcune buone iniziative sulla mancina.
5.5 - Tom Van de Looi
Si gioca per larghi tratti a ritmi elevatissimi, e si ragiona relativamente poco. Lui ch’è uomo di fosforo, non ha occasione - né, forse, tempo - di usarne. Non è poi un giocatore che ama verticalizzare, e quando lo fa, un paio di volte, trova l’opposizione delle gambe di... compagni in transito. Apprezzabile in interdizione. Dal 17’ st Valon Behrami (6), che dà il la all’azione del gol di Bisoli.
5.5 - Federico Proia
Nelle recenti uscite era stato un po’ tenerino e tendente all’evaporazione. Inizia quindi la gara andando immediatamente a caccia di palloni. Basculando sul lato sinistro del centrocampo, cerca anche la conclusione da posizione defilata. Stringi-stringi, però, resta un senso di incompiutezza e di una concretezza ancora da trovare. Dal 17’ st Riad Bajic (6), che si muove bene e sfiora un gol che avrebbe avuto del clamoroso.
6 - Mehdi Léris
Tra le linee, correre a perdifiato. Questo è il mandato coriniano. E ricorda la missione che fu affidata a Spalek in quell’anno magico (grande intuizione). Il francese ha più qualità, ma fatica ancora a metterla in mostra. In una gara in trasferta, però, con più spazi a disposizione, il suo moto è più apprezzabile. Dal 32’ st Filip Jagiello (Sv), che prova a dare un contributo.
Sv - Stefano Moreo
Subito un problema al tendine, e il capocannoniere delle rondinelle deve lasciare la contesa. Al 16’ pt Mattéo Tramoni (6.5), che ha un guizzo dei suoi poco prima della mezz’ora. Del corso si apprezza... la corsa. Con il connazionale Ayé forma una coppia d’attacco «d’emergenza» decisamente leggera. Rapida, sì, ma con scarsa propensione al controllo di palla accurato e al passaggio preciso. Nel breve, nell’intuizione, tuttavia, sa incidere. E la palla che serve a Bisoli è un colpo da biliardo. Di qui il mezzo voto in più.
5 - Florian Ayé
Uno scavetto sull’uscita di Di Gregorio non è forse una grande idea per rendere onore alla gran giocata con cui viene smarcato da Sabelli. Pesa molto quella palla persa malamente sulla trequarti difensiva, che libera la discesa di Machin fino al gol. Si impegna molto, ma gestisce parecchio male il pallone.
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