Cellino: «Il Brescia è una squadra matura, a Pisa firmo per un pari»

In forma smagliante. Disteso come nei giorni migliori. Potere di un Brescia che se sul fronte economico lo fa sentire sotto attacco, sul fronte del campo lo fa sentire sollevato e quasi in pace: «Perché ritengo che la squadra abbia avuto una grossa maturazione. Sono maturi e seri i ragazzi, è maturo e serio l’allenatore e quanto a me mi sento tornato come ero ai tempi del Cagliari. Certo è facile parlare dopo la vittoria con il Frosinone, ma il campionato è lungo e ci saranno anche sconfitte – dice Massimo Cellino – da digerire. Dobbiamo andare avanti con il sangue freddo e la consapevolezza di essere competitivi. La squadra deve esserci sempre con la testa e l’allenatore deve continuare a usare il buon senso come sta facendo così come è bravo a far sentire tutti coinvolti. Inoltre siamo stati bravi, ma anche fortunati ad azzeccare gli innesti mirati».
Distribuisce sorrisi e pacche sulle spalle, stringe mani e fa conoscenze: così il presidente Cellino che con il dg Luigi Micheli, il ds Renzo Castagnini e il team manager Edoardo Piovani, ieri sera ha presenziato alla presentazione della nuova stagione di Teletutto al Museo Diocesano.
L’incontro con Castelletti
Un appuntamento che è valso come il primo incrocio post botta e risposta sulla spinosa, delicata e imbarazzante questione Imu sullo stadio Rigamonti con la sindaca Laura Castelletti. Sorpresa: non solo non si sono evitati – le dimensioni della location lo avrebbero consentito –, ma si sono quasi cercati. Stretta di mano e sorrisi: «Sul primo stadio pago l’Imu – ha scherzato Cellino – ma sul secondo non lo pagherò», con Castelletti che ha accettato la battuta.
Ma a parte un cenno, la questione verrà affrontata in altre sedi e la volontà è di non andare allo scontro: «E ci tengo anzi a puntualizzare che non ci sono frizioni con il Comune. Ne faccio una questione di tempistica e non si può chiedere ciò che non è dovuto. Mi sento circondato perché si pensa che un club di calcio sia un pozzo di soldi e invece io so cosa ho speso e cosa ancora stanno cercando di estorcermi», ancora parole di Cellino il cui riferimento è alla vicenda della compravendita del marchio: «Che è stata una truffa, una cosa vergognosa. E continuano a chiedermi soldi (pende un milione di euro, ndr) dopo che è stata fatta una contabilità fraudolenta... Non capisco come mai la Procura però cerchi sempre me e non vada a prendere altri. Questo è un momento difficile anche economicamente pensando anche ai guai della B (a budget 2 milioni in meno a squadra, ndr)».
Verso la sfida con il Pisa
Cellino preferisce pensare al Pisa: «Mi aspetto – dice – una bella partita e spero in un arbitro bravo perché per esempio la partita con il Cittadella è stata figlia di un principiante (Galipò, ndr) che non ha saputo gestirla. Dopo di che il Pisa è una società molto sportiva e Inzaghi è un ragazzo eccezionale e un bravo allenatore che ha una squadra fortissima e che deve andare in serie A. Rispetto a noi che abbiamo fatto una politica economica sportiva, loro hanno seguito una politica di risultato spendendo moltissimo in stipendi. Come ce la giochiamo noi? Con la maturità. Per portare via un punto da Pisa firmerei».
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