Calcio

L’impresa di Gagno per ridare dignità a un ruolo «ingrato»

Il portiere del Modena sabato pomeriggio ha deciso la sfida dei padroni di casa contro l’Imolese, facendo gol su rinvio dalla propria porta
Gagno esulta coi tifosi dopo la vittoria del Modena decretata dal gol che lui stesso ha siglato su rinvio da 80 metri - © www.giornaledibrescia.it
Gagno esulta coi tifosi dopo la vittoria del Modena decretata dal gol che lui stesso ha siglato su rinvio da 80 metri - © www.giornaledibrescia.it
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Fu una cosa proprio carina, ne parlarono anche ai telegiornali. Visto che la Juventus era stata condannata a giocare due partite a porte chiuse per insulti di stampo razzista contro il Napoli, perché non aprire almeno le porte ai bambini? In un clima di grande partecipazione emotiva, la proposta fu accolta in pieno e per l’incontro dell’1 dicembre 2013 contro l’Udinese ben 12.500 piccoli furono fatti entrare gratis in curva. E cosa fecero al primo rinvio del portiere avversario Brkic, opportunamente guidati da quelli che avrebbero dovuto essere loro istruttori ed educatori? Lo ricoprirono d’insulti.

La brutta figura fece il giro del mondo, la società bianconera invece di chiedere scusa provò sconcerto per la multa di 5mila euro. Convinto della bontà della cosa però il presidente Figc Abete volle insistere nell’iniziativa e i piccoli furono ammessi anche alla partita del 15 dicembre contro il Sassuolo: e stavolta a beccarsi gli improperi fu Pegolo. Intendiamoci, nel clima belluino degli stadi di oggi nessuno può sentirsi esente da colpe, questo brutto vezzo già imperava da anni. E l’abitudine di accompagnare il rinvio del portiere ospite con sberleffi e parolacce ormai caratterizza tutti gli stadi italiani. Come se l’uomo in mezzo ai pali rappresentasse sempre e comunque il nemico numero uno, il cui torto poi alla fine è solo quello di cercare di difendere la sua porta.

Quanto avvenuto nel week end potrebbe aver segnato un’occasione di riscatto per chi interpreta questo ruolo grazie all’impresa di Riccardo Gagno, 24 anni, portiere del Modena capolista in serie C, che nel recupero della partita contro l’Imolese sull’1-1 ha segnato da 80 metri il gol decisivo direttamente su rinvio dal fondo. Ovviamente nella gogna mediatica ci è poi finito il collega Gian Maria Rossi che si è fatto beffare dall’irridente traiettoria del pallone che ha battuto terra prima di infilarlo, quello del portiere originario di Montebelluna (Treviso) resta comunque un piccolo (anche se non inedito) capolavoro, tra l’altro con matrice bresciana.

Proprio nella Primavera delle rondinelle, infatti, Gagno ha cominciato la carriera e ha avuto anche l’occasione di debuttare in B, anche stavolta senza passare inosservato. Avvenne alla prima giornata del campionato 2017-18, sul campo di Avellino aveva sbloccato su rigore Caracciolo quando fu assegnato un tiro dagli undici metri anche agli irpini e Gagno lo parò a Castaldo. Ciò non impedì poi agli irpini di vincere la partita (2-1), il ragazzo uscì presto dai radar senza giocare più in quella sofferta stagione conclusa con la salvezza strappata solo all’ultima giornata grazie allo 0-0 di Ascoli e la sua carriera proseguì altrove.

Cercato da tutti dopo che il video del suo gol è diventato virale, Gagno ha reagito con compostezza e ironia. «Non so cosa sia successo, ho visto solo che, dopo il mio tiro, la rete avversaria si muoveva». Per una domenica, così ha ridato dignità a un ruolo ingrato, perché quando si prende gol la prima cosa che ci si chiede è se il portiere poteva evitarlo, invece di rendere merito all’avversario. Gagno – come altri prima di lui – ha dimostrato invece che le partite le può decidere anche chi è sepolto di insulti per principio. E chissà se d’ora in poi, nel fare le squadre all’oratorio, i ragazzi scelgano per primo quello  da mettere tra i pali, compito che (ingiustamente) viene sempre assegnato ai più scarsi.

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