La speranza di Pasini per la ripartenza: «Una FeralpiSalò attenta e umile»

Senza proclami, alle spalle delle grandi di un girone A di serie C «ovvio, quello che ci aspettavamo, con il Vicenza davanti a tutti, Padova e Triestina subito dietro, l’Atalanta Under 23 come outsider. In attesa dell’immancabile sorpresa», dice il presidente gardesano Giuseppe Pasini.
Inizia ufficialmente oggi la stagione 2024/’25 e la FeralpiSalò punta a voltare pagina dopo la retrocessione sopraggiunta al termine della prima storica stagione in B, la prima di una squadra bresciana, ma non cittadina.
«Guardiamo avanti e siamo convinti che, presentandoci in sede di mercato senza contratti pesanti, saremo in grado di allestire una squadra competitiva».
È però una squadra da allestire quasi da zero, la nuova FeralpiSalò...
«Lo sappiamo bene, ma in questo momento abbiamo alcuni punti fermi di un certo rilievo, il primo dei quali è Aimo Diana. Io sono contentissimo del suo arrivo, otto anni dopo esserci lasciati. In fin dei conti per lui è un ritorno a casa dopo aver fatto tante esperienze un po’ in tutta Italia, al Sud e dalle nostre parti. Siamo cresciuti noi, è cresciuto lui, entrambi abbiamo vinto il campionato di serie C (Diana con la Reggiana) nella stagione 2022/’23. Abbiamo avuto percorsi simili, ora ci ritroviamo insieme con lo stesso entusiasmo e la voglia di fare bene. E sono contento anche per il ritorno di Emanuele Filippini, questa volta in veste di vice di Diana: anche da parte sua mi aspetto tanto».
Sarà una stagione comunque complicata, secondo il presidente salodiano...
«Bisognerà avere grande umiltà, ancor più del solito. Non sarà difficile andare a giocare contro le grandi ed essere concentrati, ma bisognerà fare attenzione soprattutto alle cosiddette piccole. Siamo una delle squadre che lo scorso anno giocavano in B, quindi contro di noi daranno tutti il massimo. Saranno quelle le partite più difficili da disputare, è lì che rischieremo di più».
Tra l’altro, dopo sette anni tornerà il derby con il Lumezzane.
«Sarà un’importante occasione per il territorio e sono sicuro che saranno partite sentite, corrette e coinvolgenti per tutti. Conosco Camozzi per essere un grande imprenditore e sarà l’occasione per incontrarsi con una sana rivalità».
Un passo indietro per guardare in avanti: la serie B cosa vi ha insegnato?
«Che a certi livelli bisogna avere una struttura organizzativa di un certo peso. In consiglio di Lega ho visto arrivare presidenti con uno stuolo di consulenti, ciascuno esperto di un settore. Ho conosciuto manager con grande esperienza, ho visto un altro modo di fare calcio e immagino soltanto cosa può essere la serie A. Per quello che ci riguarda, ho solo la sensazione che se avessimo approcciato al meglio la categoria, forse saremmo ancora in serie B. Ma, non so quando, spero di poter tornare a quel livello, dove si respira un altro modo di fare calcio».
I ricordi più belli di una stagione comunque storica?
«I dodicimila del Rigamonti per il derby con il Brescia, le vittorie a Genova contro la Sampdoria ed a Cremona, entrambe con gol di Bergonzi, il giocatore che più mi è rimasto nel cuore per quanto è cresciuto con il lavoro di ogni giorno, e che credo abbia lasciato qui a Salò un pezzo del suo. Ma hanno fatto bene in tanti, Felici in testa. Ed abbiamo conosciuto un allenatore di grande valore come Zaffaroni».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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