Calcio

La serie B salotto buono nel quale Perinetti ritrova il suo passato

Il direttore dell’area tecnica del Brescia ha lavorato con Como, Palermo Bari, Venezia e Genoa
Giorgio Perinetti e il presidente Massimo Cellino - © www.giornaledibrescia.it
Giorgio Perinetti e il presidente Massimo Cellino - © www.giornaledibrescia.it
AA

La nuova serie B è il salotto di casa Perinetti. Decano dei direttori sportivi italiani (come il Brescia è decano del torneo cadetto), l’esperto dirigente ha lavorato in oltre un quarto dei club iscritti al campionato cadetto che aprirà i battenti a metà agosto: oltre al Brescia, che l’ha investito del ruolo di responsabile dell’area tecnica dopo la parentesi della stagione 2020-2021, il romano ha curato la direzione sportiva di Palermo, Como (rimanendovi un solo mese), Bari, Venezia e Genoa.

Società che ritroverà da avversario, in una B «deluxe» di grandi piazze e proprietà ambiziose. Come il potente City Football Group, neo-controllante del Palermo, club che più di altri ha segnato la sua carriera.

Passi

Una storia articolata in tre tappe (dal 1993 al 1995, poi dal 2000 al 2002 e infine dal 2012 al 2014), scandita dai rapporti con due presidenti iconici come Sensi e Zamparini, successi sportivi e uno strappo per lui dolorosissimo nel mezzo dell’ultima esperienza in rosanero per via dell’incompatibilità con Lo Monaco, con le dimissioni arrivate nel 2012 (Perinetti rientrò a inizio 2013, in seguito all’uscita di scena dello stesso Lo Monaco).

Anche a Venezia, dopo aver lasciato la Sicilia con una promozione in serie A, il bilancio è fatto di un doppio balzo dalla D alla C e dalla C alla B, in appena due anni. Un trampolino per il ritorno in A, al Genoa, dove rimase per due stagioni ottenendo altrettante salvezze (particolarmente tribolata quella che precedette l’addio del 2019).

Raffronto

Le qualità di un dirigente si misurano attraverso il raffronto tra la dimensione sportiva di una società al suo arrivo e quella alla sua partenza: in diverse occasioni, nel variegato curriculum di Perinetti, il saldo è stato positivo. Come nel caso del Bari, «pescato» in cadetteria nel 2007 e condotto ad un decimo posto in A nella stagione 2009/2010. In totale, considerando soltanto i club dell’attuale B che hanno costellato la sua carriera, il conteggio è di sei salti di categoria: tre a Palermo, due a Venezia e uno, appunto, a Bari. Perinetti è uno che lascia il segno, lo racconta la sua storia, e spera di poterlo fare anche a Brescia.

Ci proverà nella «seconda vita» in biancazzurro, dopo aver ripianato le divergenze che avevano provocato la rottura di un anno fa con Cellino. Di certo, le condizioni di partenza paiono più impervie che in passato, alla luce della linea verde e della politica di contenimento dei costi. Un eventuale approdo in A sarebbe dunque un’impresa ancor più appagante di quelle riuscitegli in passato.

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia