La ritrovata dignità della Coppa Italia

Devo un po’ ricredermi sulla Coppa Italia. Per tanti anni l’ho considerata un intermezzo a tratti fastidioso tra gli impegni di campionato e quelli delle coppe europee. Non aiutava certo l’atteggiamento di alcune squadre che prendevano l’appuntamento alla stregua di una amichevole in provincia. Gli stadi vuoti rendevano ulteriormente triste un rito che sembrava solo un dovere e diventava qualcosa di più solo dalle semifinali.
Agli stadi vuoti o quasi ci siamo invece abituati e tutto questo ha paradossalmente aiutato la coppa Italia a proporsi anche televisivamente in un modo meno imbarazzante rispetto al campionato e alle cugine maggiori d’Europa. Per misurare il valore di una competizione il primo parametro da prendere in considerazione è il suo albo d’oro. E la coppa Italia da questo punto di vista può gonfiare il petto e mostrare quarti di nobiltà autentica.
A parte un Palermo finalista nel 2011 a rappresentare una felice intrusione il resto è sempre stato un confronto tra squadre che in campionato lottavano per lo scudetto. La coppa Italia 2021/2022 è oggi allineata ai quarti di finale e 7 su 8 teste di serie sono ancora in tabellone. Manca il Napoli, unica ad essere battuta in casa dalla Fiorentina (ovvero da una squadra tutt’altro che scarsa). Il vantaggio di giocare in casa è evidente ma attenzione perché negli ottavi l’Inter ha vinto in modo avventuroso contro l’Empoli, il Milan ha fatto una gran fatica con il Genoa. Molte partite sono andate ai supplementari e gli ascolti televisivi hanno premiato chi ha creduto nella competizione.
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Spesso si dice che gli allenatori mettano in campo le riserve e questo dequalifichi il prodotto. Anche qui bisogna intendersi. Guardiamo l’esempio dell’Inter. In Coppa Italia ha riscoperto di avere a disposizione Stefano Sensi, uno non esattamente da buttare via seppur zavorrato da infortuni in serie. Inzaghi è il migliore allenatore della serie A a sfruttare la profondità della sua panchina. Alzi la mano, io non posso farlo: chi pensava che Vidal fosse un buon cambio di Barella o Calhanoglu? Chi pensava che Sanchez non facesse rimpiangere le punte titolari? Chi pensava che Ranocchia fosse ancora proponibile a questi livelli?
Io sinceramente non troppo eppure tutte queste alternative hanno consentito a Inzaghi di non spremere ulteriormente i titolari e hanno portato a casa l’osso compiendo la missione. Continuo a pensare che la formula migliore per il calcio sarebbe copiare il basket e mettere in calendario una settimana da final eight con le prime otto del campionato che si sfidano in gara secca.
Sarebbe un crescendo di emozioni ma mi rendo conto che priverebbe troppe squadre del diritto di sognare. Perché alla fine anche se vincono sempre gli stessi è giusto che ognuno possa trovare il corridoio che porta al banchetto dove siedono i grandi.
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