Calcio

Infinito Lucescu: «Mi ritiro dalla Dynamo, ma non dal calcio»

Il tecnico: «Mie parole mal interpretate: mi prendo una pausa, ma non dico ancora addio al calcio»
Mircea Lucescu: tecnico 78enne, è un ex Brescia - Foto EPA/Roman Zawistowski - © www.giornaledibrescia.it
Mircea Lucescu: tecnico 78enne, è un ex Brescia - Foto EPA/Roman Zawistowski - © www.giornaledibrescia.it
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Pensare che per Mircea Lucescu fosse davvero arrivato il momento di dire addio al calcio pareva strano, nonostante i 78 anni. Eppure le frasi pronunciate venerdì sera dopo la sconfitta della sua Dynamo Kiev contro gli storici rivali dello Shakthar Donetsk («Ho deciso di chiudere la mia carriera») lasciavano poco spazio alle interpretazioni. Invece... «Invece - racconta Lucescu sorridendo al telefono - credo che molti in Italia abbiano tradotto male il mio discorso generale. Nel senso che sì, se vogliamo usare questo termine mi ritiro dal calcio ucraino, perché penso sia arrivato il momento di dimettermi dalla Dynamo, a cui credo di aver dato molto. Ma ciò ancora non significa dire addio al calcio».

L’ex tecnico del Brescia spiega meglio il concetto. «Mi era già capitato di prendere una pausa qualche anno fa, poi mi sono reso conto che senza il campo, senza allenare, non so stare. E così sono tornato proprio alla Dynamo Kiev. Oggi accade la stessa cosa: mi prendo una pausa, ma se qualcuno prossimamente mi chiamerà con un nuovo progetto, non chiudo la porta. Valuterò, poi vedrò cosa fare. Magari decido che finalmente la vita "da casa" è quella che fa per me, senza più allenamenti, ritiri pre partita e tutto il resto».

Intanto per lui non è facile nemmeno salutare la Dynamo Kiev, «perché qui ho cresciuto tanti ragazzi, ho messo molto di me stesso. Ma con l’arrivo della guerra tutto è inevitabilmente cambiato. Ormai giochiamo solo in stadi vuoti, siamo la squadra che schiera più ragazzi provenienti dall’accademia. La situazione è diventata pesante a livello sportivo, soprattutto per i ragazzi e non mi va che paghino per colpe non loro. Forse per proteggerli ulteriormente, ho deciso di farmi da parte».

Il presente dice questo, il futuro si vedrà. Potrebbero infatti arrivare proposte dalla sua Romania, ma anche da altre piazze europee tra cui la Turchia. Una cosa è certa: nei prossimi mesi dovrebbe avere più tempo per tornare a Brescia, come fa almeno una volta all’anno, e riabbracciare così i vecchi amici. Perché non è un caso che la telefonata si chiuda con un «ma quanto ha fatto il Brescia?».

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