Il presidente del Lecco aveva chiesto l’utilizzo del Rigamonti

«Pronto sono Di Nunno, se il Lecco venisse promosso in serie B ci sarebbe la possibilità di poter giocare le nostre partite interne al Rigamonti?».
Al surreale non c’è mai fine e un che di surreale ce l’ha anche il retroscena relativo al fatto che il proprietario del Lecco Paolo Di Nunno alla vigilia della finalissima play off contro il Foggia, alla ricerca di un campo da gioco sostitutivo del Rigamonti-Ceppi, ha speso anche una telefonata a Massimo Cellino. Il quale ha risposto subito no anche perché lo stesso diniego a suo tempo era stato dato anche alla FeralpiSalò per cui non era nemmeno possibile iniziare davvero un discorso.
Dalla sede del Brescia confermano il retroscena assicurando però che non c’era stata la minima malizia da parte di Cellino che insieme ai suoi collaboratori non ipotizzava un epilogo clamoroso come quello di ieri. Anche perché sempre nella stessa telefonata un Di Nunno per nulla turbato aveva lasciato intendere che molto probabilmente col Lecco avrebbe fatto base a Vercelli dopo aver bussato invano anche a Monza.
Infine la beffa letale dell’Euganeo.
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