Il Brescia ospite a casa Pirlo per affrontare la Samp

Tante incognite, una certezza: oggi c’è da far battaglia. Che poi, non è una novità bensì la modalità base di ogni benedetto fine settimana di serie B. Ma tanto per non farsi mancare nulla, sul piatto di Sampdoria-Brescia si contano un buon numero di assenze (di qua e di là, va detto) affatto banali.
Mettiamoci una cornice da serie A – con minimo 23.000 spettatori con foltissima rappresentanza bresciana – e tifo all’inglese (si canta e si sostiene dal 1’ al 90’ e oltre a prescindere) e anche che per la Sampdoria quella di oggi non è una partita «della vita», un po’ ci va vicino. L’ambiente blucerchiato è in fermento da dopo le dimissioni di Marco Lanna dalla carica di presidente e con la società – salvata in fretta e furia in estate – ancora alla ricerca di stabilità.
E poi, naturalmente c’è il quadro sportivo a dominare, su tutto, gli umori: la situazione non è florida. La Samp, che cullava sogni di play off, si ritrova oggi nella famosa via di mezzo. Insieme al Südtirol è a oggi la prima squadra salva: un risultato può scacciare gli incubi e allontanare le nubi anche da sopra la testa di Andrea Pirlo mentre un’altra battuta a vuoto può significare ritrovarsi risucchiati in un vortice. Dal quale poi, con una squadra molto giovane, potrebbe risultare difficile uscire.
La situazione generale
Trend parecchio al ribasso per i blucerchiati che da inizio 2024 hanno raccolto 5 punti in 4 partite e che in casa, in generale, non vincono da altrettante gare: l’ultimo successo è targato infatti 9 dicembre, contro il Lecco. Tra i punti deboli della Samp, una difesa che è la terz’ultima del torneo con 38 reti incassate in tutto. E poi, c’è il fattore nervi: 4 espulsi nelle ultime 7 gare.
Fotografati gli avversari, ai quali da queste parti si lega uno dei più bei ricordi di questa stagione con la fantastica vittoria 3-1 dell’andata, è il momento di racchiudere il Brescia in uno scatto che non può che avere come protagonista il gruppo. Ancora scornato e infastidito dalle modalità dell’immeritata sconfitta contro il Como. E desideroso di rimettersi in cammino dopo due sconfitte di fila, e di misura, fuori casa con l’obiettivo di un 2X1: iniziare ad avvicinare la quota salvezza e, contemporaneamente dunque, iniziare a mettere concretamente nel mirino un posto nei play off che con un blitz oggi potrebbero anche essere ripresi.
La consapevolezza della squadra
La consapevolezza, le nuove sicurezze cresciute pur nel ko sul Lario, la voglia di consolidarsi nel ruolo di potenziale mine vaganti: i Maran boys e lo stesso Maran hanno tutto ben chiaro in testa. Volontà e focus che fanno a pugni con una situazione di oggettiva difficoltà odierna con l’attacco decimato da infortuni (Borrelli) e squalifiche (Olzer e Galazzi), con il perdurare dell’assenza delle assenze dietro (Cistana) e con una coperta comunque sempre da aggiustate in vari ruoli: con tutto questo, come detto, si fa a pugni ma nella convinzione di spuntarla.
Questione di autostima e di numeri che Rolando Maran non ha mancato di puntualizzare in conferenza stampa tanto per riuscire a tenere alto il livello, su quel fronte, in seno alla squadra. Ma certo: ci sono conti da fare con il bilancino, ci sono rotazioni da immaginare anche laddove (davanti) non ce ne sono, ci sono giocatori che saranno chiamati al sacrificio, ci sono scelte da compiere ragionando anche sul quadro delle diffide (tra difesa e centrocampo) anche perché siamo nel ciclo delle tre partite in dieci giorni.
Su il casco, giù la testa: c’è da far battaglia vera.
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