Il Brescia e il gioco delle coppie: colpi mirati per alzare il livello della rosa

I capisaldi sono due: impianto difensivo rigorosamente a quattro, centrocampo con un play e due mezzali pronte a inserirsi. Poi, tema libero: nell’ultimo campionato Maran ha trovato l’assetto con due sottopunte a supporto di un solo riferimento centrale, ma non è detto che le cose non possano cambiare.
O che non si possa semplicemente variare di più, con un solo raccordo e due centravanti «veri». Il Brescia oscillerà tra il 4-3-1-2 e il 4-3-2-1. Gli interventi che verranno fatti per completare questo disegno tattico saranno chirurgici.
Coppie
L’idea è dare vita a un «gioco delle coppie». Per ogni ruolo, due interpreti equiparabili o quasi. In porta il titolare è Lezzerini, Avella può insidiare Andrenacci per il ruolo di vice. Sugli esterni bassi il jolly sarà Jallow, in grado di giocare su entrambe le fasce. A destra il titolare è Dickmann, a sinistra potrebbe esserlo Corrado, per il quale si attende ancora (con fiducia) che la Ternana abbassi le pretese. In mezzo, a oggi, la coppia titolare è Cistana-Adorni. Il primo ha una clausola d’uscita per la A valida fino al 15 luglio, ma partirà solo per un’offerta irrinunciabile. E al momento attorno a lui non si registrano grossi movimenti. Alle loro spalle c’è Papetti, al quale Maran ha sempre dato fiducia. L’intenzione è rafforzare la batteria con un quarto centrale di peso, specie se si dovesse trovare una sistemazione a Mangraviti.
Centrocampo e attacco
In regia si è deciso di puntare su Verreth: nelle idee di Cellino e dei suoi collaboratori sarà lui il titolare. Maran avrà la possibilità di studiarlo sin dal primo giorno di ritiro, potrà correggere eventuali difetti in corsa e definire meglio le gerarchie con Paghera, che oggi è la garanzia in quella casella. Bisoli e Besaggio saranno i due interni, Fogliata e Bertagnoli le alternative.
Se si giocasse oggi, nell’undici iniziale si potrebbe provare a immaginare Galazzi tra le linee alle spalle di Moncini e Borrelli. Con una sfilza eterogenea di alternative, tra Olzer, Bjarnason, Bianchi e l’australiano Buhagiar, al quale andrà trovata una collocazione tattica. Come completare il mosaico? L’esigenza di chiudere in fretta per il quarto attaccante riguarda i nomi sondati all’estero: per chi non conosce l’Italia e la B serve un periodo di adattamento più lungo. Se si dovesse acquistare nel nostro Paese, scenario che nessuno al Brescia esclude, ci si potrebbe anche armare di pazienza e attendere le occasioni di fine mercato. Pochi interventi, ma mirati: la linea è questa.
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