Il Brescia cerca il miglior Borrelli: l’aria di casa può fargli bene

Che fine ha fatto Gennaro Borrelli? Per una volta il tema non è di natura strettamente fisica. Non più, quantomeno. In stagione ha giocato undici partite su tredici. Nove da titolare. Dal divano di casa ha dovuto assistere soltanto al blitz di Bolzano con il Südtirol, col Frosinone era acciaccato e per la piega favorevole che assunse la gara Maran preferì non rischiarlo. Rolando gli sussurrò all’orecchio che l’avrebbe risparmiato per consentirgli di riacquisire la forma con calma, mattoncino dopo mattoncino, senza forzature.

La condizione

È un processo che sta evidentemente richiedendo più pazienza del previsto. Perché se è vero che la quota presenze è in netta ascesa rispetto alla stagione scorsa, nella quale saltò in totale undici gare (un’enormità), in quella attuale la brillantezza è sempre stata un miraggio. E non è, appunto, solo un problema di condizione.

Il brutto infortunio al malleolo dell’aprile scorso ha indubbiamente condizionato il suo avvio di campionato, la forte contusione alla spalla rimediata a Reggio Emilia ha appesantito il bilancio. Delle ultime sette, però, sei le ha giocate dall’inizio. Solo a Cesena è subentrato per una leggera sindrome influenzale. Ecco perché l’attenuante della fragilità fisica, da sola, non regge più.

La fiammata

L'esultanza di Borrelli dopo il gol al Mantova - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Questo filotto, sul piano personale, aveva peraltro avuto un’iniziale fiammata accecante: gol in serpentina a Mantova, altro slalom gigante contro la Cremonese. Sembrava la pietra tombale sulla sua versione arrancante e un po’ goffa di inizio stagione, e invece i guai sono ricominciati.

I compagni

Vanno fatte considerazioni più ampie. Intanto non è tutta colpa sua: in questo momento Gennaro si muove in un contesto nel quale il centrocampo fatica a rifornire l’attacco. Dal gruppone dei centravanti è arrivata una sola rete nelle ultime cinque, quella di Bianchi con il Cosenza. Sintomo evidente di un meccanismo che si è inceppato.

I dati

Borrelli prova spesso a concludere. In rosa è il giocatore che ha di gran lunga effettuato più tiri: 33, il secondo è Juric a quota 22. C’è però un rovescio della medaglia, che si traduce nel dato sulla percentuale realizzativa: l’ex Frosinone ha tramutato in gol il 6.06% dei suoi tentativi. È il più basso tra gli attaccanti. Eloquente anche quello sui pericoli attesi: l’indice medio, stando a Kama, è pari a 0.6. Il più alto lo fa registrare Verreth (5.07), in mezzo ci sono altri undici compagni.

Ripartenza

Che Gennaro abbia le carte in regola per riprendersi è fuor di dubbio. Per il Brescia continua a essere un riferimento imprescindibile, al netto delle difficoltà. Ma ora va messo a frutto un investimento – oltre 3 milioni di euro – che ha richiesto uno sforzo notevole alle casse del Brescia in estate. Non c’è aria di pentimento a Torbole: a Borrelli si continua a riconoscere lo status di giocatore dall’enorme potenziale, ma capace di spostare equilibri già con questo tesoretto di conoscenze e attributi.

Il confronto

È uno dei talenti più floridi in serie B. Proprio per questo deve rimettersi al passo. Shpendi corre veloce, è già a quota otto centri e guarda tutti dall’alto in classifica marcatori. Subito dietro c’è Francesco Pio Esposito, che ne ha messi insieme sei.

Sabato avrà di fronte Adorante, classe 2000 come lui, a bersaglio cinque volte in questo campionato con la Juve Stabia. Ritrovare la stella del proprio attacco è in cima ai propositi del Brescia. Gennaro proverà a sbloccarsi nella sua Campania: l’aria di casa può fargli bene. Può bastare poco, per conferire una curvatura diversa alla stagione. Ricominciare da un gol, in questo senso, sarebbe un ottimo inizio.