Calcio

Il Brescia a Frosinone sul binario dell’emergenza

Prima trasferta stagionale per le rondinelle falcidiate in difesa: allo «Stirpe» senza Cistana e Huard
  • La partenza del Brescia per Frosinone
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AA

Ed è arrivato anche il tempo di rimettersi in viaggio. Ma anche di mettersi a fare i primi conti con le prime difficoltà: ma è più corretto parlare di una emergenza fatta e finita in difesa. E se già di per sé la trasferta di Frosinone (si gioca questa sera alle 20.45 allo stadio «Stirpe») si vede assegnato d’«ufficio» un alto grado di difficoltà, ecco che il Brescia ci aggiunge anche un bel carico con un doppio forfait in difesa.

A puntare un occhio di bue proprio là, bello dritto su quella che già dai primi giorni di luglio si era evidenziata come un’urgenza e che tale ancora è in riferimento alla mancanza di ricambi sugli esterni (almeno un terzino era atteso già da dopo la partita di Coppa Italia con il Pisa) con questa colpevole lacuna che in questa seconda giornata avrà ripercussioni anche sul reparto dei centrali che a sua volta sarà tiratissimo: sono out Cistana («Dispiace non esserci, forza ragazzi» ha scritto Andrea sui social) e Huard (alle prese con un risentimento muscolare). Il quadro è già così ben delineato.

Presupposti

«Il mercato non deve essere un alibi e io penso solo al campo, a lavorare con chi ho» ha più o meno detto giusto enerdì in conferenza stampa mister Clotet. E non sono infatti alibi quelli che si vogliono dare a lui o alla squadra, ma certo nel presentare la sfida al Frosinone di Fabio Grosso non si poteva non partire dai guai proprio perché le assenze riguardano pedine strategiche e somigliano molto al classico dito che va a toccare la piaga.

Ma tant’è. E allora, siccome si dice che anche dentro le situazioni avverse c’è del buono da ricercare, puntiamo sul fatto che le grosse assenze (con Cistana poi viene meno il leader della difesa e uno strumento aggiunto in fase d’impostazione) serviranno per capire ancora qualcosa di più sulla personalità e la compattezza del gruppo e sul valore di certi singoli con la possibilità di condurre ulteriori studi su una rosa in questa circostanza non piccola, ma addirittura taglia XS. Stasera toccherà - e se non gli toccherà allora sarà una bocciatura definitiva e allora verrebbe da chiedersi perché lo si tiene in rosa - a Papetti in mezzo alla difesa: per il 2002 una specie di dentro o fuori, un’occasione imperdibile per mandare una segnale dopo due anni trascorsi in panchina. A ogni modo, niente paura (altrimenti - cit. Mazzone - meglio mandare i tre punti per posta...) e guai anche solo al pensiero visto che in passato c’è stato anche di peggio da affrontare.

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Cosa attendersi?

Di sicuro una contesa tra due squadre concettualmente simili non solo nella volontà di proporsi sempre al gioco e quindi nella propensione a osare al costo di rischiare grosso, ma anche nella filosofia di mercato. La linea verde infatti è anche un affare dei ciociari reduci dalla delusione per la mancata conquista, al fotofinish, dei play off la passata stagione e che rispetto allo scorso anno hanno perso i due che avevano fatto la differenza: Gatti (plusvalenza di 10 milioni) e Zerbin. Ed è ancora sulla fame dei giovani (unico over arrivato il totem della difesa Lucioni e in generale sopra quota 30 ci sono solo Rohden e Ciano) che il club - che crede nella continuità della guida tecnica di Grosso - ha deciso di puntare: vedi i vari Caso, Mulattieri, Moro e un Boloca atteso alla consacrazione. Il tutto dentro al nuovo vestito tattico che il 4-2-3-1.

Missione di questa squadra (che viene dal bel blitz di Modena) forse un po’ sottovalutata: salvarsi e provare a stupire. Un po’ come il Brescia. Che da primo comandamento clotetiano pensa però prima di tutto a se stesso puntando tutto sulla propria anima e sulla propria identità: che oggi, proprio come è servita contro il Südtirol, dovrà servire a gettare il cuore un po’ più in là dei primi ostacoli da viaggio di stagione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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