Calcio

FeralpiSalò, retrocessione e record: Pizzignacco lo stakanovista della B

Il portiere dei gardesani l’unico sempre in campo, La Mantia bomber verdeblù ma con solo otto reti. Male la difesa: 65 i gol incassati
Il portiere Pizzignacco della FeralpiSalò - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Il portiere Pizzignacco della FeralpiSalò - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Dai 3.732 minuti di Pizzignacco ai 13 di Gjyla e Verzeletti. Dalle otto reti di La Mantia all’unica messa a segno da Di Molfetta, Martella, Pietrelli e Sau fino ai tanti che sono invece rimasti a secco in un torneo concluso con l’ennesima sconfitta interna e la retrocessione in serie C.

In estrema sintesi, sono questi i numeri della prima stagione in B della FeralpiSalò, che ha visto quattordici diversi giocatori trovare la via della rete (la migliore è stata il Pisa, con 19; Brescia, Ascoli e Südtirol hanno avuto gol da 12 atleti) su un totale di 32 che sono scesi in campo indossando la maglia verdeblù agli ordini prima di Stefano Vecchi e Marco Zaffaroni poi, mentre in nove non si sono mai alzati dalla panchina.

Stakanovista

Il portiere salodiano Semuel Pizzignacco non è soltanto il giocatore della FeralpiSalò che più a lungo è rimasto in campo tra i gardesani, ma è anche l’unico che ha giocato dal primo all’ultimo minuto tutte le gare del torneo cadetto. In particolare, è rimasto in campo per 3.732 minuti, vale a dire i 90 minuti di ciascuna delle 38 gare di campionato (ovvero 3.420), più i 372 di recupero (alla media di poco più di 8 minuti a giornata) che la compagine salodiana ha disputato nel corso della stagione.

Non male per un quasi esordiente (prima dell’inizio del torneo aveva giocato solo tre gare con la maglia del Vicenza), che è cresciuto, ma probabilmente non quanto la società si aspettava da lui la scorsa estate.

Gli altri

Nessuno dei giocatori di movimento ha superato quota 3.000 minuti, sfiorata da Bergonzi, che si è fermato a quota 2.947, Felici (2.847), Fiordilino (2.844) e Ceppitelli (2.821), mentre sono undici i compagni di squadra del numero uno verdeblù che hanno totalizzato almeno 29 presenze, vale a dire il 75% delle di campionato.

La Mantia ha saltato una sola gara (a Reggio Emilia), Felici quelle interne contro Pisa e Parma per squalifica; li seguono Fiordilino (con 34 su 38), Bergonzi (33), Butic (32), Zennaro (31), Ceppitelli (30) e, con, 29 Martella, Kourfalidis, Balestrero e Compagnon.

Bomber

Il miglior attaccante dei gardesani è risultato Andrea La Mantia. In estate si sperava che potesse essere lui il trascinatore del reparto offensivo gardesano, ma i quattro gol su azione ed i quattro su rigore non costituiscono il bottino sperato alla vigilia. Alle sue spalle, con 5 gol, troviamo Butic e Compagnon, a 4 si sono fermati Felici e Dubickas, quest’ultimo con la media di 0,51 reti ogni 90 minuti, ovvero una ogni due gare, un bilancio di tutto rispetto per il lituano arrivato dal Catania (ma è del Pisa) in gennaio.

Hanno infine messo a segno tre reti Balestrero, Kourfalidis e Zennaro, due Tonetto e Bergonzi (quest’ultimo in occasione delle sfide vinte sui campi di Sampdoria e Cremonese, i momenti più esaltanti della stagione dei gardesani), una Di Molfetta, Martella, Pietrelli e Sau, mentre nel computo va aggiunto anche l’autogol del barese Di Cesare nel 3-3 del Garilli.

Numeri no

Nelle statistiche personali non trovano spazio i problemi avuti dal reparto difensivo: i gardesani hanno subito ben 65 reti, risultando così la seconda squadra più perforata del campionato dopo il Lecco, che ne ha incassati 74. E pensare che invece l’attacco dopo un inizio negativo ha fatto comunque la sua parte: con 44 reti segnate (stesso numero del Brescia, che però ne ha incassate ben 25 in meno), infatti, La Mantia e compagni vantano l’undicesimo reparto offensivo del torneo e nessuna delle squadre con le quali ha lottato sino alla fine per la salvezza ha fatto meglio.

Cala così il sipario sul calcio giocato ed inizia il momento delle riflessioni. A partire da quelle su Marco Zaffaroni, il tecnico che ha sfiorato l’impresa di salvare i verdeblù.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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