FeralpiSalò, problemi con il Turina: le alternative sono lo Zini e il Rigamonti

Difficilmente vedremo la FeralpiSalò giocare il suo primo storico campionato di serie B al Turina. La frase pronunciata dal presidente verdeblù Giuseppe Pasini alla vigilia dell’ultima di campionato («non vorrei mai andare via da Salò, ma dobbiamo anche guardare in faccia alla realtà») avvicina i verdeblù al trasferimento lontano dal Garda. Forse allo Zini di Cremona, ma non si esclude (ed è questa la novità di ieri) il Rigamonti di Brescia.
Malgrado le parole dell’assessore allo Sport del comune salodiano, Aldo Silvestri («siamo convinti che riusciremo a far sì che la FeralpiSalò possa giocare in serie B sul suo campo. Con la sola eccezione, forse, delle prime due gare», ci ha detto lunedì), l’adeguamento del Turina alla serie B appare davvero complesso. Non c’è solo il problema dell’aumento da 2.400 a 5.500 posti (con deroga a 3.500 per il primo anno) della capienza dell’impianto a preoccupare il numero uno dei verdeblù, ma anche quello delle obbligatorie opere che stanno intorno.
Parliamo dell’installazione dei tornelli, della creazione di una nuova sala stampa e della Var, con il numero di postazioni richieste dalla nuova categoria. Dell’obbligo di dare adeguato spazio alle strutture della produzione televisiva. Il tutto senza condizionare una viabilità già complessa, perché parliamo comunque di un comune di poco oltre 10.000 abitanti dalla vocazione principalmente turistica.
Gli incontri non mancano tra Comune e club (rappresentato dal presidente Giusepe Pasini, dal direttore operativo Ilenia Setola e dal segretario generale Alessandro Bedin), ma questa è una trattativa complessa nella quale il numero uno del club vuole essere molto presente.
Alternative
E proprio lui nei prossimi giorni inizierà a sondare le soluzioni che portano fuori da Salò. Pro, contro e, ovviamente, anche i costi. Anche se il club lo nega, Pasini ed il suo collega (nello sport, oltre che nel lavoro) Giovanni Arvedi, presidente della Cremonese, hanno già iniziato a parlare della possibilità di utilizzare lo Zini. Da parte grigiorossa l’apertura è ampia, ma a Pasini preoccupano soprattutto gli 80 chilometri che separano Salò e Cremona, con il rischio di avere una squadra in serie B, ma con un seguito davvero esiguo.
Per questo nei prossimi giorni dovrebbe avvenire un primo incontro fra Pasini e Cellino, ancora non programmato, per sondare da un lato la disponibilità del presidente delle rondinelle di concedere ai salodiani l’uso dell’impianto di Mompiano per le gare interne dei gardesani.
In questo caso la distanza da Salò sarebbe più che dimezzata e magari ci sarebbe pure la possibilità di avvicinare al club qualche tifoso della città o delle zona limitrofe. In entrambi i casi, comunque, la FeralpiSalò avrebbe a disposizione strutture da serie A che non necessitano di alcun lavoro, mentre a Salò si allenerebbe la Prima squadra e giocherebbero Primavera 2, Under 17 e Under 15, pure loro attese nella prossima stagione dalle big della categoria
Mercato
La FeralpiSalò dovrà presentare la domanda di iscrizione al campionato di serie B entro il 16 giugno, quando non saranno ancora terminati i play off di serie C, che inizieranno in ritardo a causa di alcuni deferimenti che potrebbero stravolgere le classifiche e quindi la griglia degli spareggi.
Il successivo 8 luglio inizierà il ritiro precampionato. «A Spiazzo», conferma il direttore sportivo gardesano Andrea Ferretti, impegnato nel programmare la prossima stagione, cercando di sfruttare appieno il fatto di aver vinto il campionato con ampio anticipo sulla vincente dei play off di C e sulla conclusione del campionato di serie B. «Un vantaggio che non vogliamo assolutamente sprecare - conferma Ferretti -, infatti a breve ci troveremo con il presidente Pasini, l’ad Leali ed il tecnico Vecchi per mettere a punto la prossima stagione».
Che vuol dire mercato e, di conseguenza, conoscenza del budget con il quale i gardesani intendono affrontare la nuova stagione: «Quest’anno - aggiunge Ferretti - il Cittadella, la squadra che in B spende meno, è sui quattro milioni di euro, il Südtirol intorno ai sei. Abbiamo esempi virtuosi da seguire e lo faremo».
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