Dopo 134 giorni Jallow riaccende il Brescia e almeno una speranza

Corre voce che il Brescia, 134 giorni dopo l’ultima volta, abbia vinto una partita. Non è solo una voce, né un’indiscrezione incontrollata: è vero, credeteci è accaduto. Meraviglioso. E più che di resurrezione pasquale, viene più da pensare a una liberazione. Che in mezzo alle macerie, fa intravedere un’idea di ricostruzione.
Ieri sarebbe potuto calare il sipario sulla serie B. È invece rimasto aperto un pertugio di speranza grazie al fatto che si è verificata l’unica combinazione possibile affinché così fosse: il Brescia ha vinto (ha vinto!) contro la Ternana ed è arrivata una mano dagli altri campi con soprattutto il ko del Perugia che ha consentito di dimezzare lo svantaggio dai play out (-3 anche se in realtà il gap dagli umbri causa svantaggio negli scontri diretti è in realtà di 4 lunghezze).
E c’è anche, vale più che altro a livello «visivo», che Bisoli e soci non sono più all’ultimo posto ora appannaggio del Benevento ieri triturato dalla Spal. Già, la Spal: da affrontare sabato. Pronti alla battaglia? Perché di ultima spiaggia in ultima spiaggia, quello di sabato sarà il turno decisivo: Ferrara campo principale, poi Cosenza-Cittadella e Genoa-Perugia.
I brividi ci vengono... tanto per parafrasare il coro più modaiolo del momento. Tanto per interpretare anche gli stati d’animo degli appena 3.200 e rotti, malati, disperati di Brescia che ieri sono usciti dal Rigamonti con i lucciconi e un cuore di nuovo gonfio di un po’ d’orgoglio iniettato da una squadra che a sua volta di orgoglio ne ha avuto e che contro la Ternana ha difeso il proprio onore prima con una splendida volée - piattone di destro al volo - di Jallow dopo 5’ e poi con un secondo tempo di sofferenza e un finale affannato, appannato, sulle ginocchia e con i crampi che hanno reso i 7’20’’ di recupero lunghi come 7 giorni e 20 ore: è stata una partita vinta di vero cuore. Vinta da squadra viva. Ma non solo: vinta da squadra che ha anche provato finché ha potuto, come ha potuto, con i suoi limiti e i suoi guai, a proporre qualcosa, a giocare il pallone.
Fattori e personaggi della vittoria
Decisivi, fattori e personaggi noti o sconosciuti. Fattori: la scarsa mira degli attaccanti - Favilli in primis - della Ternana. Personaggi noti (e mai troppo rimpianti in questa stagione): Andrea Cistana - rientrato e subito leader oltre che tatticamente prezioso per aiutare la squadra a costruire dal basso. Personaggi sconosciuti: Manuel Scavone che non giocava uno spezzone di gara dal 22 aprile del 2022 e che Gastaldello - in un pomeriggio oltretutto di emergenza piena - ha gettato nella mischia negli ultimi 14’ da fiato sospeso. Il quasi 36enne arrivato dal Bari come contropartita obbligata nell’affare Benali, è risultato decisivo non tanto con le gambe, quanto con l’esperienza di circostanze costanti.
Ma di menzioni potremmo farne altre in ordine sparso non dimenticando il match winner Jallow che col suo splendido gesto atletico dopo appena 5’ ha impreziosito quella che è stata anche una prestazione monstre e Labojiko (che peraltro ha battuto il corner dal quale è nato il gol) che, chiamato a sostituire lo squalificato Van de Looi, almeno nel primo tempo - diciamo i primi 20’-25’ nei quali il Brescia ha dato il meglio di sé - ha interpretato in maniera efficace, apprezzabile per sveltezza d’azione, il ruolo di play. Ne è uscita una manovra piacevolmente fluida.
La partita
Venti minuti e poi... E poi pian piano, prima in maniera sommessa poi più palese nella ripresa quando è finito l’ossigeno (o forse la testa ha iniziato a macinare i soliti brutti pensieri rallentando le gambe), il Brescia s’è abbassato consegnandosi alla paura. Ma allo stesso tempo cercando di resistervi così come ha resistito un fortino che ha mandato fuori giri le punte umbre che hanno sciupato almeno tre grosse chances rendendo inutile l’assedio della squadra di Lucarelli nella ripresa, ringalluzzita dall’ingresso di Capanni e da un cambio modulo.
Quanto al Brescia - assente Massimo Cellino sempre sotto contestazione e per questo probabilmente sconsigliato dal prendere posto allo stadio - nel secondo tempo di sofferenza feroce, da segnalare un bel contropiede malamente sciupato e una doppia occasionissima (al 38’) Bisoli (a ciccare il pallone)-Ayé, con quest’ultimo a vedersi sfortunatamente intercettare il pallone sulla linea da un tacco anche fortunoso di Mantovani.
Una settimana fa ad Ascoli domandammo a Gastaldello (a sua volta ieri contestato): «È sicuro che tutti ci credano ancora?»: ebbene, ieri in differita abbiamo avuto una risposta nei fatti. Niente illusioni: ma sì, il Brescia è vivo. I brividi ci vengono.
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