Diesse e punta: il Brescia verso due addii che fanno saltare i piani

Non tira una bella aria e questo è chiaro già da metà della settimana scorsa, quando sotto traccia iniziammo a raccontare, raccogliendo rumors tra addetti ai lavori, di umori cambiati in casa Brescia.
Non tira una bella aria: e se non siamo più netti di così è solo perché a Brescia nulla è mai definitivo fino a che non è... definitivo e a volte nemmeno le «sentenze» sono irreversibili. Ma il quadro, a ieri sera, non aveva subito mutazioni rispetto alle precedenti 48 ore. Primo punto: l’irremovibilità del direttore sportivo Renzo Castagnini rispetto alla repentina presa di posizione - manifestata telefonicamente a Massimo Cellino giovedì scorso - rispetto a una volontà di chiudere il suo rapporto con il Brescia.
Secondo punto
Cellino avrebbe mantenuto intatte le sue perplessità rispetto al procedere al riscatto di Gennaro Borrelli dopo le mosse del giocatore (che ieri ha mandato il quarto certificato medico), mosse atte a far capire di aver cambiato idea rispetto alla volontà di diventare un giocatore tutto del Brescia.
Insomma: il club di via Solferino si prepara a un doppio addio. E nessuno dei due addii era stato preventivato. Pertanto, entrambi, sono destinati a lasciare strascichi non indifferenti rispetto ai piani che erano stati apparecchiati per la stagione. Pesante, nel caso, la separazione da Borrelli che era immaginato come l’uomo attorno al quale ricostruire l’attacco e far girare la squadra alzando l’asticella delle ambizioni.
Ma addirittura pesantissima, nel caso, l’uscita di Renzo Castagnini i cui meriti nella buona riuscita della scorsa stagione sono molti più di quelli che da fuori si riescono a immaginare. Tra oggi e domani tutto sarà più chiaro, anche se margini per riscrivere gli epiloghi paiono non essercene più. Intanto oggi Massimo Cellino e Renzo Castagnini saranno entrambi in sede. Chi chiederà a chi di sedersi a tavolino? La logica suggerisce che la prima mossa spetti al dirigente che è propenso alla rottura per motivi familiari che si incontrano anche col non aver gradito come le chiacchiere per il suo rinnovo siano rimaste tale e che s’incrocerebbero pure con una ottima proposta del Pisa che consentirebbe un avvicinamento a casa.
Rottura unilaterale
Di certo, in una situazione in cui i dettagli sono custoditi solo dai diretti interessati che mantengono le bocche cucite, è che la rottura sarebbe unilaterale. Quindi «subìta» da Cellino, descritto in crescente irritazione, che non è chiaro se e come voglia incontrare davvero il diesse o se lo «dribblerà». La sola certezza è che Cellino impedirebbe a Castagnini di accasarsi eventualmente al Pisa e che bloccherebbe tale passaggio anche in caso di dimissioni.
La temperatura è già alta e gli animi, seppur a distanza, non sono distesi. Con Castagnini, al pari di Cellino, infastidito per alcune ricostruzioni esterne. Se incontro non sarà oggi, non potrà comunque tardare più di tanto perché è vero che il Brescia ha tempo per fare ciò che deve fare sul mercato, ma è altrettanto vero che bisognerà andare anche alla ricerca di un nuovo diesse col quale bisognerebbe ricostruire da zero tutte le relazioni e che allo stesso tempo dovrebbe subito calarsi nella parte do un ruolo che a Brescia va svolto in maniera «atipica» e che dovrebbe trovare immediatamente una sintonia con Maran che a questo punto non può non essere spettatore preoccupato.
Per quanto riguarda Borrelli, ancora a ieri Cellino risultava non convinto di effettuare un investimento oneroso per un giocatore che dal suo punto di vista presenta incognite e che aspetta altre soluzioni di mercato: il presidente vedrebbe il tutto come troppo rischioso considerando che per l’operazione Borrelli tra riscatto, ingaggio e pagamento del prestito se ne andrebbe più della metà del budget di mercato. Dal suo punto di vista dunque, meglio concentrarsi altrove: forse sull’estero. Ma così come potrebbe andare al braccio di ferro con Castagnini, lo stesso potrebbe decidere di voler fare con il giocatore. In ogni caso, meglio essere pronti a piani diversi a quelli che erano stati immaginati.
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