Calcio

Diana: «FeralpiSalò e Renate possono davvero puntare in alto»

Il tecnico bresciano che ora guida la Reggiana a Salò ha esordito in C In Brianza ha sfiorato la B
Diana dopo l’esordio vincente sulla panchina della FeralpiSalò - © www.giornaledibrescia.it
Diana dopo l’esordio vincente sulla panchina della FeralpiSalò - © www.giornaledibrescia.it
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«FeralpiSalò e Renate non sono sorprese nelle zone alte della classifica. E sono realtà che hanno tanti punti in comune». Il bresciano Aimo Diana, ora tecnico della Reggiana (serie C, girone B), guarda da lontano, ma non certo con distacco, il big match dell’undicesima giornata del girone A di serie C tra la FeralpiSalò ed il Renate, squadre importanti nella sua carriera da allenatore, ora appaiate al secondo posto ad un punto dal Lecco e domenica avversarie al Turina.

«È passato tanto tempo da quando ho lasciato la FeralpiSalò, mentre l’esperienza con il Renate è molto più recente - dice -, ma so di non poter essere smentito quando dico che queste sono società che non fanno mai il passo più lungo della gamba. Hanno presidenti ambiziosi, però sempre con i piedi per terra, che mettono sempre le loro aziende davanti a tutto. Certo, amano tantissimo il calcio e si impegnano notevolmente, ma ogni loro mossa è fatta con oculatezza».

Al Renate è legato l’esordio di Diana sulla panchina della FeralpiSalò, prima volta su una panchina dei grandi: «Stagione 2015/’16, il Renate vince 4-2 a Salò e la società gardesana decide di esonerare l’allenatore, che era Serena. Il direttore sportivo, Eugenio Olli, mi chiede se me la sento di fare il salto dal settore giovanile, io ovviamente gli rispondo di sì». E con lui la squadra fa risultati e piace... «Abbiamo vinto, in dieci, sul campo del Cittadella poi promosso, e fino a marzo siamo stati in alto, vicini alla zona play off, allora molto più corta dell’attuale. Poi ci tarpa le ali la sconfitta 3-2 a Pordenone».

Nerazzurro

Diana a fine anno non è confermato dal club gardesano («mi è spiaciuto un sacco»), guida Melfi e Sicula Leonzio, poi risale la penisola e va al Renate. «Una società parimenti seria ed una squadra molto con la quale in tre anni abbiamo frantumato tutti i record del club, dando il la ad un ciclo del quale rimane una base che è l’anima degli attuali eccellenti risultati. Nel mio ultimo anno, abbiamo anche cullato a lungo il sogno di fare l’impresa, raggiungere la serie B vincendo il campionato e con una squadra nella quale i giovani ci sono sempre stati. E purtroppo i migliori sono mancati proprio nella decisiva gara contro il Como poi promosso».

«Come il nostro girone, anche il loro è molto equilibrato - conclude Diana -, ma sono convinto che prima o poi FeralpiSalò e Renate il grande salto potranno farlo. Ecco, rispetto al mio Renate, la FeralpiSalò non è ancora riuscita a stare in alto fino alle ultime giornate di campionato. Ma entrambe per come sono organizzate possono sognare: hanno proprietà con l’adeguata capacità economica ed il sentimento giusto».

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