Con Bisoli e Verreth il Brescia è pronto a riscoprire l’asse portante

Nel calcio esiste la tendenza ad abusare dell’espressione «pilastro».
Nessuno è davvero indispensabile, suggerisce un vecchio adagio. E allora il Brescia, forse, rappresenta una piccola anomalia in questo sistema. Perché in mezzo ce n’è sicuramente uno, che è Bisoli. Ma forse addirittura due: a Verreth Maran non rinuncia mai.
Affaticamento
L’ha fatto solamente sabato contro il Bari, costretto dall’affaticamento accusato dal belga dopo le ruvide galoppate sul manto sintetico del Menti di Castellammare. Prima Matthias le aveva giocate tutte dall’inizio. Troppo importanti le sue geometrie, la capacità di dettare il ritmo in cabina di comando. Contro il Bari, nelle fasi di maggiore ingolfamento della manovra, il pensiero è andato a lui.
È il perno centrale nel gioco di equilibri tattici del Brescia, non solo geograficamente. Lo è stato anche senza Bisoli, pur sentendosi più fragile, più esposto, senza il dinamismo di copertura del capitano.
Assenza sentita
Il vuoto l’ha in realtà avvertito tutta la squadra: dopo Mantova, quando Dimitri ha alzato bandiera bianca per quel maledetto trauma distrattivo alla coscia, là in mezzo si è aperto un cratere che nessuno è stato grado di riempire.
Non per nulla l’unica vittoria di questo periodo, quella contro la Sampdoria, è stata frutto della grande prova combinata di Bertagnoli e Besaggio.
Nelle altre gare il Brescia non ha saputo proteggere il proprio ventre molle, per colpa (anche) dei propri interni. Si è scoperto, insomma, Bisoli-dipendente. Non che in precedenza lo ignorasse, ma le ultime settimane hanno rafforzato il concetto.
Punti
In sei gare senza il proprio capitano i biancazzurri hanno racimolato cinque punti.
Media di 0,83, poco più della metà degli 1,55 con Bisoli in campo. Contando solo le presenze da titolare il dato sale a 1,62. È il solito giochino, ma dà la misura del suo impatto sulla squadra.
Il pit stop di Verreth, con i dovuti scongiuri, dovrebbe ridursi alla partita con il Bari.
Nel suo caso non si può riproporre lo stesso calcolo, e a Maran sta benissimo così. Rolando non ha mai negato il peso delle assenze nelle asperità degli ultimi due mesi, ma al contempo ha sempre cercato di evitare che potessero tramutarsi in alibi. Due rientri così possono toglierlo dall’imbarazzo.
Sensazioni di metà settimana

Le sensazioni di metà settimana sono confortanti: forzare l’ingresso di Bisoli sabato è stato un azzardo, ma il test è stato superato e ora ci si augura di poterlo consegnare a Maran in forze per partire dall’inizio. Discorso che vale anche per Verreth: con il Bari lui non c’era, ma trattandosi di un affaticamento i tempi di ripresa dovrebbero essere più rapidi.
Ieri, alla ripresa, il play ha svolto ancora parte del lavoro in differenziato e parte con la squadra. E con la squadra c’è stato nella tranche di allenamento dedicata alla parte tattica: buon segno.
A Catanzaro insomma si punta a ripristinare l’asse portante del centrocampo. La schiarita – insieme al buon minutaggio messo insieme da Moncini contando anche su un miglioramento delle condizioni di Borrelli – che ci voleva assolutamente.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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