Calcio

Cellino dopo il maxi sequestro: «I tifosi stiano tranquilli, i soldi ci sono»

Così il presidente del Brescia Calcio dopo la decisione del tribunale del Riesame. «Non me l’aspettavo, non sono un bandito»
Il presidente del Brescia fuori dal tribunale - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il presidente del Brescia fuori dal tribunale - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Sotto choc. «Non me l’aspettavo». Ma anche arrabbiato: «Non ho fatto nulla, non sono un bandito». E pure sereno: «Il Brescia va avanti. I soldi ci sono». Tutto questo è Massimo Cellino dopo che il tribunale del Riesame ha disposto nei suoi confronti un sequestro da 55 milioni di euro oltre alla villa di Padenghe. «Sto andando verso casa, ma non so neanche se una casa ce l’ho. Spero almeno - dice - mi facciano dormire e non vengano a sequestrarla nella notte».

Presidente, una sentenza pesantissima. Davvero è stato un fulmine a ciel sereno?

«Mi hanno fatto proprio un bel regalo di compleanno. Sarei dovuto andare via per festeggiare giovedì (domani, ndr) con mia moglie. Quando ho ricevuto la telefonata dei miei avvocati non ci volevo credere. Sono andato in Lega di Serie B e ho ritirato la candidatura perché mi guardavano come un appestato. Sono figure che non accetto. Avrei scommesso 100 a 1 che sarebbe andata bene. E invece hanno sequestrato tanto quanto chiesto dalla Procura. Sono senza parole. Anche perché io in questo anno ho pagato la cartella esattoriale da 700mila euro e la cosa bella è che l’Agenzia delle Entrate poche settimane fa l’ha pure annullata quella cartella. Annullata».

Cosa succede ora?

«Nemmeno i miei avvocati lo sanno. Non lo so se metteranno un custode giudiziario delle quote di Eleonora Immobiliare. Non lo so. Non si tratta di un sequestro di soldi cash. Se avessi i 55 milioni li darei, ma non li ho. Si parla di quote societarie. È un sequestro conservativo. Facciano tutte le indagini che devono, facciano il processo, ma si faccia presto. Quello che più mi preoccupa sono i tempi della giustizia. Non ho fatto nulla e mi vergogno a pensare che qualcuno possa vedermi come uno di quei banditi, e sono tanti, che girano nel mondo del calcio. Ma se io avessi voluto avere un comportamento truffaldino come dice la Procura, avrei preso la sede del club vicino al tribunale? Avrei pagato tutti i debiti che c’erano dalla gestione precedente? Solo uno stupido (è un eufemismo, ndr) lo avrebbe fatto».

Immaginiamo che i suoi legali faranno ricorso. Nel frattempo però cosa ne sarà del Brescia Calcio?

«Si va avanti. E io non scappo. I soldi in cassa ci sono, la società è sana e i bilanci sono lì da vedere. Il progetto va avanti. Ci servono tre giocatori: due centrocampisti ed un terzino, gli acquisti li faremo. Il valore del sequestro è il patrimonio di Eleonora Immobiliare che ha in pancia le quote del Brescia Calcio dopo che ho cancellato la società Eleonora sport che avevo in Inghilterra, perché dicevano che era attraverso quella che commettevo i reati. Il club non è colpito direttamente. I contributi sono in regola, l’iscrizione anche. I giocatori avranno ogni mese il loro stipendio e devono solo pensare al campo, a giocare e a vincere. Non prendano adesso la scusa di questa vicenda, perché i loro soldi sono garantiti. Ai tifosi dico che devono stare tranquilli e di abbonarsi. Se non ho soldi io, mi aiutino loro con gli abbonamenti».

Non sta maturando l’idea di vendere il Brescia?

«Io non scappo. Dove vuole che vada? Io non vendo e il Brescia non fallisce. Lo voglio chiarire. Nei mesi scorsi sono venute a parlarmi persone interessate alla società. Ho detto: "Ti manda il tribunale?" Mi hanno detto "no" e allora li ho cacciati. Non ho più la cittadinanza inglese, sono tornato a vivere in Italia e sto a Brescia. Ogni volta mi sono presentato in tribunale. Se avessi voluto svuotare la società lo avrei già fatto e invece sono qui. Ho pagato la cartella esattoriale che dovevo. Io vorrei avere una credibilità davanti ai bresciani e questa vicenda mi mortifica. È illogico quello che mi sta succedendo e sto studiando da mesi diritto per capire cosa mi contestano. E comunque lo ripeto: non ha una logica che io oggi venda il Brescia. Sembrerebbe una fuga, ma io non ho rubato nulla».

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato